Rendere permanenti le misure
‘In commissione Lavoro abbiamo iniziato l’esame del decreto legislativo sulla conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, uno dei provvedimenti attuativi del Jobs Act. Si tratta di un decreto fondamentale per i genitori italiani, perché amplia molto i congedi parentali, portando dagli 8 ai 12 anni di vita del bambino il periodo in cui la madre o il padre possono assentarsi dal lavoro. Tutte le misure del decreto sono previste fino al 2015, mentre è bene renderle permanenti proprio per la loro importanza’.
Lo dice la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro, relatrice al provvedimento.
‘In particolare – prosegue Annamaria Parente – i genitori potranno godere dei 6 mesi di congedo al 30% della retribuzione entro i 6 anni di vita del bambino e non più entro i 3 anni e del congedo senza retribuzione entro i 12 anni e non più entro gli 8, con un preavviso di soli 5 giorni per il datore di lavoro. Questi congedi vengono estesi anche ai genitori affidatari e adottivi e anche ai padri liberi professionisti e lavoratori autonomi. Il decreto istituisce inoltre un congedo di 3 mesi per le lavoratrici, anche ‘a progetto’, che abbiano subito violenza di genere e che stiano seguendo un percorso di protezione. Si prevede di destinare il 10% del fondo per la contrattazione di secondo livello alla conciliazione, in via sperimentale per il triennio 2016-2018. Alcuni principi della delega non hanno trovato attuazione in questo decreto – conclude Annamaria Parente – e sarà quindi necessario un ulteriore provvedimento’.
Lo dice la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro, relatrice al provvedimento.
‘In particolare – prosegue Annamaria Parente – i genitori potranno godere dei 6 mesi di congedo al 30% della retribuzione entro i 6 anni di vita del bambino e non più entro i 3 anni e del congedo senza retribuzione entro i 12 anni e non più entro gli 8, con un preavviso di soli 5 giorni per il datore di lavoro. Questi congedi vengono estesi anche ai genitori affidatari e adottivi e anche ai padri liberi professionisti e lavoratori autonomi. Il decreto istituisce inoltre un congedo di 3 mesi per le lavoratrici, anche ‘a progetto’, che abbiano subito violenza di genere e che stiano seguendo un percorso di protezione. Si prevede di destinare il 10% del fondo per la contrattazione di secondo livello alla conciliazione, in via sperimentale per il triennio 2016-2018. Alcuni principi della delega non hanno trovato attuazione in questo decreto – conclude Annamaria Parente – e sarà quindi necessario un ulteriore provvedimento’.