‘Abbiamo molto apprezzato la disponibilità del governo, espressa oggi dai ministri Padoan e Poletti in audizione, ad affrontare nella legge di stabilità sia la questione degli esodati rimanenti che quella della flessibilità in uscita. Per quanto riguarda l’opzione donna, riteniamo invece assolutamente necessario estendere le misure a tutto il 2015’. Lo dice la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro.
‘Anche dalla rilevazione on-line che abbiamo fatto in Senato con l’Istat sugli esodati – prosegue Annamaria Parente – emerge che ci sono lavoratori sfuggiti per qualche ragione alle 6 salvaguardie, a normativa vigente. Per questi, e per gli altri che fanno ancora parte della platea storica degli esodati generati dalla legge Fornero, è necessario un intervento legislativo nella legge di stabilità. Ci sono risorse residue della seconda e della quinta salvaguardia, vanno utilizzate. E’ però indispensabile distinguere la questione degli esodati, cioè di coloro che avevano cominciato un percorso di uscita dal lavoro prima dell’entrata in vigore della legge Fornero, da chi in questi anni ha perso il lavoro in prossimità della pensione e si è trovato senza retribuzione e senza pensione. Queste persone non possono essere oggetto di salvaguardie, ma devono essere protagoniste di misure di flessibilità in uscita senza eccessive penalizzazioni, anche per favorire il turn over. E i più giovani devono essere sostenuti nella riqualificazione e nel ricollocamento al lavoro: sono queste le politiche attive previste dal Jobs Act, che ora dobbiamo attuare’.
‘Anche dalla rilevazione on-line che abbiamo fatto in Senato con l’Istat sugli esodati – prosegue Annamaria Parente – emerge che ci sono lavoratori sfuggiti per qualche ragione alle 6 salvaguardie, a normativa vigente. Per questi, e per gli altri che fanno ancora parte della platea storica degli esodati generati dalla legge Fornero, è necessario un intervento legislativo nella legge di stabilità. Ci sono risorse residue della seconda e della quinta salvaguardia, vanno utilizzate. E’ però indispensabile distinguere la questione degli esodati, cioè di coloro che avevano cominciato un percorso di uscita dal lavoro prima dell’entrata in vigore della legge Fornero, da chi in questi anni ha perso il lavoro in prossimità della pensione e si è trovato senza retribuzione e senza pensione. Queste persone non possono essere oggetto di salvaguardie, ma devono essere protagoniste di misure di flessibilità in uscita senza eccessive penalizzazioni, anche per favorire il turn over. E i più giovani devono essere sostenuti nella riqualificazione e nel ricollocamento al lavoro: sono queste le politiche attive previste dal Jobs Act, che ora dobbiamo attuare’.