E’ nata finora in 8 regioni la rete dei comitati di “Basta un sì per lo sviluppo e il lavoro”, voluta da Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro del Senato, per spiegare agli elettori, in vista del referendum, “il grande impatto della riforma sul settore specifico. Il nuovo assetto istituzionale contribuirà a creare nuova occupazione”.

L’iniziativa è stata illustrata oggi in una conferenza stampa al Senato, alla quale hanno partecipato la ministra Maria Elena Boschi, il senatore Bruno Astorre, il costituzionalista Alessandro Sterpa, esponenti del mondo delle aziende e dell’associazionismo, i fondatori dei 30 comitati in collegamento Skype.

“Il mondo del lavoro – spiega Annamaria Parente – è il settore in cui la riforma costituzionale incide di più, con un netto miglioramento per la vita dei cittadini. Si prevede infatti un’importante revisione del Titolo V, allo Stato viene riconosciuta potestà legislativa esclusiva, oltre che sulla previdenza sociale, anche sulla tutela e sicurezza del lavoro, sull’istruzione e formazione professionale e sulle politiche attive del lavoro. E’ un aspetto fondamentale perché i cittadini avranno il diritto, sancito dalla Costituzione, di essere sostenuti e formati per trovare o ritrovare un’occupazione e lo Stato sarà tenuto a rendere esigibile questo diritto su tutto il territorio nazionale, in modo uniforme. Votando sì, inoltre, i vantaggi saranno molteplici anche per le imprese, che finalmente potranno far riferimento ad una normativa nazionale unica sulle politiche ed i servizi per il lavoro, dall’apprendistato, alla regolamentazione dei tirocini, al riconoscimento delle competenze professionali, senza dover modificare le proprie strategie in relazione alle 20 normative regionali attualmente vigenti. Per comprendere la portata innovativa, basti pensare, come ha ricordato la ministra Boschi, che adesso un ragazzo diventato tornitore attraverso un corso di formazione professionale in Puglia non può andare a lavorare in Emilia Romagna, perché la sua formazione non è riconosciuta. E basti pensare anche a tutti i fondi europei andati sprecati, che molte regioni non hanno usato per creare nuova occupazione. Con il sì, di tutto questo si occuperà lo Stato”. Per creare un comitato e metterlo in rete si può andare sul portale “JobsinAction”, ideato dalla senatrice Parente per seguire l’attuazione della riforma del lavoro, con una sezione specifica sul referendum.

 


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