“Siamo totalmente contrari al disegno di legge n. 1192 sulla semplificazione normativa che presenta criticità sistemiche, tecniche e democratiche tali da renderlo profondamente sbagliato. Siamo in presenza di una delega eccessiva, non sufficientemente controllata, che centralizza il potere normativo in capo al Governo, rinunciando al ruolo del Parlamento senza introdurre reali contrappesi o meccanismi di verifica dell’operato governativo. Un accentramento che riduce gli spazi di confronto istituzionale e territoriale, riducendo i tempi per il parere delle Regioni assegnando al Governo facoltà di bypassare l’intesa quando non venga raggiunta in tempi stretti, anche su materie di legislazione concorrente. È un’impostazione che contrasta con i principi costituzionali di sussidiarietà e rispetto delle competenze concorrenti, come più volte ribadito dalla Corte costituzionale. Esiste inoltre il rischio di riduzione delle garanzie e dei diritti rispetto agli articoli 16 e 17, che conferiscono deleghe su disabilità e amministrazione di sostegno. Le formulazioni troppo vaghe e generiche non garantiscono che non si arrivi a una riduzione delle tutele esistenti. Un testo insoddisfacente anche in altre parti visto che sono previste consultazioni pubbliche con le parti sociali e le categorie economiche interessate. Ma non si indica il come e il quando. Non si sa con quali criteri di trasparenza. E’ evidente la volontà politica di gestire il confronto come un adempimento formale, non come elemento strutturale della produzione normativa. La logica del provvedimento è che semplificazione e taglio siano equivalenti. Ma quantità e qualità sono cose diverse e la logica quantitativa che attraversa l’intero impianto del disegno di legge rimane un nodo irrisolto. Si punta a “tagliare” norme, spesso in modo trasversale, senza reali analisi d’impatto. In conclusione, questo disegno di legge è una riforma della forma, non dei contenuti, e in alcuni casi persino dei principi. Semplificare non può significare ridurre le tutele, né accorciare i tempi del confronto democratico. Non può significare spostare potere normativo fuori dal Parlamento senza contrappesi, né marginalizzare le autonomie territoriali. Il Partito Democratico voterà convintamente contro questo provvedimento, con l’auspicio che si possa aprire un confronto serio. Così il senatore del Pd Dario Parrini, Vicepresidente Commissione Affari costituzionali, nel corso del suo intervento dell’aula di Palazzo Madama.


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