“Da presunto esperto di politica estera, Alessandro Orsini si è trasformato in imbonitore. Si racconta censurato dal potere, ma assai pochi opinionisti hanno più spazio di lui in tv, dove lo chiamano a interpretare la parte del piazzista di assurdità. È ormai prigioniero dei meccanismi del mondo dello spettacolo: come i maghi che fanno sparire gli oggetti, o i trapezisti al circo, è costretto ad alzare la posta a ogni apparizione.
Per fare notizia deve spararla sempre più grossa. Suo nonno, ci ha fatto sapere ieri, fu felice sotto il fascismo”. Lo scrive in un post su Facebook il senatore del Pd Dario Parrini, presidente della commissione Affari costituzionali.
“Queste parole – aggiunge – mi suscitano un senso di disgusto: per la gratuità e la vuotezza assoluta dell’affermazione, e soprattuttto perché non dimentico di essere nato in una terra dove centinaia di persone dell’età del nonno di Orsini lottarono contro la dittatura mussoliniana per anni e anni, e per questo vennero picchiati, discriminati, incarcerati. Patirono gravi sofferenze loro e i loro familiari. Per tale ragione considero le frasi di Orsini un oltraggio non solo ai valori di libertà e democrazia ma anche alla memoria di tutti i perseguitati politici antifascisti. Ciò avviene sulla Rai, e a pochi giorni dal 25 Aprile. Alla prossima occasione il prof-macchietta forse dirà che il Duce ha fatto anche cose buone. Sarebbe la ciliegina sulla torta”.