Senatore Parrini, la Corte costituzionale sembra aver smontato la legge Calderoli sull`autonomia differenziata al punto che in molti ritengono che non ci sia più materia per fare il referendum… lei che idea si è fatto?
Non conosciamo né il testo integrale della sentenza della Consulta né di conseguenza l`effettivo margine di intervento della Cassazione. Ogni pronostico è inopportuno. Una cosa è però certa: la Corte Costituzionale ha demolito tutte le parti essenziali della legge Calderoli. È rimasto un guscio legislativo in gran parte vuoto, evidentemente inapplicabile.
Sarà la Cassazione a decidere a breve se i quesiti sono da riscrivere o da dichiarare superati, e lo farà dopo aver sentito anche il parere dei proponenti. A questo punto al Pd non conviene dichiararsi “vincitore”?
Impossibile esprimersi su questo prima di aver letto bene la sentenza, che sarà depositata nelle prossime ore. Tuttavia c`è un fatto politico indubbio: l`ampio arco di forze che per mesi ha combattuto la legge 86/2024 ha riportato una vittoria, nel senso che ha visto confermati dalla decisione della Corte tutti gli argomenti che a partire dal dibattito nelle commissioni affari costituzionali di Senato e Camera abbiamo utilizzato per contrastare il disegno spacca-Italia della destra.
Il punto è che il raggiungimento del quorum appare al momento una chimera, visto che negli ultimi 25 anni si è raggiunto solo una volta e siamo in periodo di grande astensionismo anche alle elezioni politiche e amministrative. Insomma, non si rischia di trasformare una vittoria giuridica in una sconfitta politica?
La legge 86 è stata colpita al cuore. Intanto ci godiamo questo successo e ribadiamo di ritenere doverosa la sospensione di ogni negoziato tra Governo e Regioni. Per il resto faccio osservare che tutti i sondaggi rilevano un forte interesse dei cittadini per l`argomento, una netta prevalenza di cittadini contrari, anche nel Centro-Nord, e una tendenza a un continuo calo della percentuale dei favorevoli.
L`autonomia differenziata deriva dalla riforma del Titolo V approvata nel 2001 dall`allora centrosinistra e negli anni scorsi a fare richiesta per il trasferimento di alcune materie erano state anche le due regioni “rosse” Emilia Romagna e Toscana…
La legge 86 tradisce in larga misura, e con effetti incostituzionali, gli articoli della riforma del 2001. Attuarla correttamente significa basarsi sui principi di solidarietà e sussidiarietà, non sulla volontà di appropriazione indiscriminata di fette di potere e di denaro pubblico tipica di un autonomismo che, come quello leghista, è egoista e conflittuale, e perciò deleterio per la coesione nazionale e sociale.
Una Camera delle Regioni potrebbe essere utile per una “buona” autonomia?
In un quadro di autonomia solidale e cooperativa sarebbe assai utile un organo nazionale di cooperazione e raccordo tra Stato e Regioni e di compensazione tra le esigenze delle singole Regioni.
Il premierato sembra essersi bloccato. Pensa che nei prossimi mesi possa aprirsi una finestra di dialogo tra il Pd e il governo? In fondo il governo del primo ministro è una vostra proposta storica…
Il governo del primo ministro, ad esempio il modello tedesco, è una forma di governo parlamentare. Il premierato Meloni-Casellati distrugge la forma di governo parlamentare edificando un presidenzialismo anomalo e senza contrappesi. I due sistemi non sono nemmeno lontani parenti.


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