“È inaccettabile che un ente cruciale come l’Istat, centro vitale e decisivo del nostro apparato pubblico chiamato a certificare la veridicità di dati essenziali per la costruzione di adeguate politiche economiche e sociali, si ritrovi ormai da molti mesi senza una guida eletta unitariamente dal Parlamento come prevede la legge che lo regola.
Questo clamoroso ritardo è gravissimo perché denota insieme, da parte del governo e della maggioranza, sciatteria, arroganza e incultura istituzionale. Non si può trattare Istat come se fosse l’ultima delle partecipate pubbliche, rendendolo disinvoltamente prigioniero di mercanteggiamenti e bracci di ferro opachi all’interno della maggioranza.
Il governo ponga fine a questa inerzia vergognosa: proponga rapidissimamente all’opposizione un nome o una rosa di nomi di comprovata autorevolezza e professionalità per arrivare senza ulteriori traumi e ritardi a una scelta condivisa in grado di riscuotere la prescritta approvazione dei due terzi dei componenti delle Commissioni Affari Costituzionali del Senato e della Camera. L’interesse generale deve essere anteposto ai calcoli di bottega”. Lo ha detto il senatore Pd Dario Parrini, vicepresidente Affari costituzionali intervenendo in Commissione.