Lo Stato italiano frappone ostacoli nei procedimenti per i
risarcimenti richiesti dai familiari delle vittime
delle stragi nazifasciste. La denuncia è stata oggetto di
una conferenza stampa promossa dal senatore toscano del Partito
democratico Dario Parrini, affiancato sul podio in sala Nassiriya
a palazzo Madama dal presidente della Regione Toscana Eugenio
Giani e da quattro sindaci di località toscane colpite da eccidi
di civili nel corso della seconda guerra mondiale: quelli di
Barberino Tavarnelle, di Cavriglia, di Stazzema, di Fucecchio.

La premessa è che nel decreto legge n. 36 del 2022 è stato
costituito un fondo di garanzia per rendere effettivo il diritto
al risarcimento: se la Germania viene condannata per i crimini
commessi dai soldati tedeschi in Italia, a pagare è lo Stato
italiano. Due i problemi sollevati da Parrini: il primo è la data
di scadenza per l’avvio delle azioni risarcitorie, più volte
prorogata, che a suo giudizio andrà ulteriormente rinviata nel
decreto Milleproroghe, perché molti degli aventi diritto
potenziali non si sono ancora attivati. La seconda questione, ha
sottolineato il senatore del Pd, riguarda “l’atteggiamento – che
nei processi conclusi abbiamo potuto misurare in pieno – di
pesante ostruzionismo alle richieste di indennizzo dei familiari
delle vittime messo in piedi dall’Avvocatura dello Stato. Un dato
estremamente problematico, vergognoso. Lo Stato italiano ha
creato il fondo ristoro per dare indennizzi perché evidentemente
questo bisogno esisteva, è molto brutto vedere che nei processi
chi rappresenta lo Stato italiano sostiene che il diritto al
risarcimento è prescritto”. Oppure che “L’Avvocatura faccia
appello in caso di sentenza favorevole, com’è avvenuto a
Pordenone”.

La soluzione a questo problema ci sarebbe: un disegno di legge a
firma dello stesso Parrini chiarisce che la norma contenuta nel
decreto legge 36/22 “si interpreta nel senso che la notifica
presso gli uffici dell’Avvocatura dello Stato ha il solo fine di
portare a conoscenza dello Stato l’esercizio dell’azione di cui
al comma 1 del medesimo articolo e non ha l’effetto di attribuire
a quest’ultimo la qualità di parte né determina automaticamente
l’interesse a intervenire nel giudizio”. Un ddl “di buon senso –
ha rivendicato – sottoscritto da tutti i gruppi parlamentari in
commissione, ciononostante è fermo perché ha bisogno del parere
della commissione Bilancio, impossibilitata da mesi a darlo
perché il Mef e il ministero della Giustizia non danno il loro
parere. Non so se questa è indifferenza, disattenzione o malafede
del Governo”, ha aggiunto Parrini, lanciando un appello perché
“cessi lo scandalo dell’atteggiamento dell’Avvocatura dello Stato”.

Quella di Parrini è “un’opera meritoria, di grande valore morale
e grande efficacia”, ha commentato il presidente Giani,
ricordando che “in Toscana sono state quasi duecento le stragi,
con 4500 vittime civili inermi”. “Il senatore Parrini – ha
commentato Maurizio Verona, sindaco di Stazzema – si sorprendeva
per l’atteggiamento dell’Avvocatura dello Stato. Io non mi
sorprendo, mi sono sempre vergognato, lo Stato italiano si è
sempre comportato da vigliacco. Questa legge (il ddl Parrini,
ndr) deve arrivare in aula, e lì vedremo chi è antifascista e chi
è fascista anche oggi”. “Andremo avanti convintamente e
ostinatamente, per un primo riscatto etico, morale, civile e poi
anche economico”, ha aggiunto dal canto suo Leonardo
degl’Innocenti, sindaco di Cavriglia. La battaglia, ha
rivendicato David Baroncelli, primo cittadino di Barberino
Tavarnelle, “va portata avanti con grande determinazione perché
in gioco c’è tanta parte della nostra cultura e del nostro Dna”.
Il suo collega di Fucecchio, Alessio Spinelli, ha rievocato le
modalità con le quali durante la strage di Padule le truppe
dell’occupante hanno compiuto i loro crimini: “Anziani ai quali
venivano messe bombe a mano in tasca, persone uccise e fatte
mangiare dai maiali, bambini ai quali col calcio del fucile
spaccarono le teste. Bisognerebbe raccontarle queste cose a
quelli che pensano che la strage di via Rasella ha portato
all’uccisione di qualche musicista anziano: e chi lo dice
rappresenta lo Stato italiano. Sono passati 80 anni, per qualcuno
è storia ma è ieri, ci sono ancora dei superstiti, che erano
bambini, è di estrema attualità questo argomento”, ha concluso.


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