“Non ci sono contatti con la
maggioranza sulla legge elettorale e sarebbero inaccettabili
imposizioni di parte. Il Pd più volte ha ricordato che il
problema numero uno è ridare voce e dignità agli elettori
superando le liste bloccate e inserendo le preferenze come
avviene nei Comuni, nelle Regioni e nel Parlamento Europeo. Sono
sconcertato per il fatto che si parli senza cognizione di causa,
inserendo nel dibattito proposte senza senso. Dire come ha fatto
oggi Tajani che si è per il proporzionale e, al contempo, per un
sistema simile a quello che c’è per l’elezioni di sindaci e
governatori, due maggioritari a voto di lista molto accentuati,
non ha senso. Se c’è un premio non esiste proporzionale perché
ci può essere grande sproporzione tra voti e seggi. Non
prendiamoci in giro, serve chiarezza per iniziare a discutere”.
Lo dice all’ANSA il senatore del Pd Dario Parrini. “Un altro segnale della confusione
che regna sovrana nel centrodestra è che Tajani mette sullo
stesso piano il sistema delle Regioni e quello dei Comuni, due
maggioritari diversissimi. In un caso, quello delle Regioni, non
c’è soglia di premio e si può arrivare a premi di maggioranza
abnormi, sicuramente contrari alle sentenze della Corte
Costituzionali. Nel caso dei Comuni sopra i 15mila abitanti, c’è
un sistema a due turni con voto di lista e soglia di premio al
50% che invece è uno dei migliori sistemi che esistono e che è
fatto apposta per impedire premi di maggioranza illegittimi. Non
si capisce che senso abbia mettere insieme pere e patate”,
aggiunge Parrini.


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