“Inutile girarci intorno. Sono estremamente preoccupato. Il dato dei ballottaggi toscani è pesante per il PD. Più ancora di quello medio nazionale, anch’esso purtroppo non confortante”. Lo scrive su Facebook il senatore del Pd Dario Parrini, eletto in Toscana.

“La Toscana, dicevamo – prosegue Parrini – Perdiamo in tutti e 3 i capoluoghi di provincia al voto nonostante le crepe pre-elettorali apertesi nella destra a Siena e a Massa. Veniamo sconfitti con un distacco di quasi 20 punti a Campi Bisenzio, comune cruciale della Piana fiorentina, con un peso specifico pari a quello di un capoluogo. Quella di Campi è una batosta che assume purtroppo un cospicuo valore simbolico poiché si tratta della città dell’attuale segretario regionale del nostro partito (le cui dimissioni da sindaco hanno aperto la strada al commissariamento del municipio e proprio per questo sono state in non pochi ambienti ritenute non opportune) e dell’attuale assessore regionale all’ambiente. Non è quindi, per molti versi, un comune qualunque. Negativo anche il responso delle urne a Pietrasanta. Unica consolazione il risultato di Pescia, dove Riccardo Franchi merita vive congratulazioni e sarà in grado di dimostrare tutte le sue notevoli capacità.

Non è il momento delle analisi superficiali, né di gettare sommariamente la croce addosso a qualcuno. Ma non sarebbe intelligente mettere la testa sotto la sabbia, e un paio di riflessioni si impongono: nonostante siano passati 3 mesi dalla sua elezione a segretario del Pd Toscana, troviamo insolito che Emiliano Fossi non abbia ritenuto di procedere alla nomina della segreteria regionale né alla convocazione di una riunione politica della direzione regionale per mettere a punto in maniera collegiale e unitaria posizione, messaggio e linea generale del partito in vista delle elezioni. Sinceramente, poi, non sono sembrate appropriate le dichiarazioni seguite allo svolgimento del primo turno: parole improntate a un ottimismo eccessivo e a una polemica sul passato decisamente poco utile coi secondi turni alle porte. Al di là dei risultati dei 6 ballottaggi, che comunque non possono essere rimossi, e che in ogni caso risentono in maniera rilevante di fattori locali che andranno attentamente esaminati, è evidente che deve concretizzarsi l’impegno del vertice del Pd Toscana a superare una gestione del partito che fin qui è apparsa immotivatamente autoreferenziale e solitaria. Siamo tutti pronti a dare una mano, perché vogliamo bene al Pd e ne desideriamo il successo in ogni occasione. Ma è indubbio che da parte dell’attuale dirigenza – conclude Parrini – ci attendiamo un cambio di marcia immediato e percepibile, che reputiamo sia essenziale per prepararsi tutti insieme nel migliore dei modi per le europee e per la tornata di amministrative del 2024, un test di fondamentale importanza che, ovunque in Toscana, dovrà vederci compatti, solidi, lucidi e competitivi”.


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