“Dal Corriere della Sera apprendiamo che l’Avvocatura dello Stato sta opponendosi con motivazioni ancora una volta assurde e strumentali – come la presunta non accertabilità delle sofferenze patite da chi è stato assassinato in un lager, o la prescrizione di crimini contro l’umanità che sono notoriamente imprescrittibili – alla richiesta di risarcimento avanzata sulla base del Decreto 36/2022 dalla figlia di Eugenio Pertini, il fratello dell’ex Capo dello Stato Sandro Pertini che fu uno dei circa mille prigionieri italiani trucidati nel campo nazista di Flossenbürg in Baviera. Questa posizione processuale dell’Avvocatura non costituisce purtroppo un caso isolato, bensì fa parte di una prassi inquietante e consolidata, che ho più volte denunciato in Parlamento.
Dobbiamo prendere atto che non cessa, nei tribunali civili che stanno trattando oltre un mille e trecento cause come questa, la vergogna dell’ostruzionismo moralmente inaccettabile portato avanti contro i familiari delle vittime del nazifascismo da un organo che rappresenta in giudizio il governo italiano. Torniamo a chiedere a Giorgia Meloni e al ministro Giorgetti, in Parlamento con un’interrogazione urgente che depositeremo nelle prossime ore, e fuori dal Parlamento insieme a tanti cittadini e associazioni, di far finire questo scandalo. Glielo abbiamo già chiesto più volte nei mesi scorsi e non hanno fatto niente. Glielo chiediamo nuovamente, sperando che trovino la voglia e la decenza di fare qualcosa di risolutivo. Hanno il potere di eliminare una grossa ingiustizia. Se sono in buona fede, lo usino!” Così il senatore del Pd Dario Parrini, vicepresidente della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama.