“Il Pd voterà contro questo decreto per varie ragioni. Innanzitutto, perché il provvedimento muoveva dall’intenzione di fare qualcosa di concreto per rafforzare la Pubblica amministrazione, ma rafforza solo i nostri dubbi sulla vostra capacità di far funzionare meglio la macchina dello Stato. In questo provvedimento non soltanto non vediamo una soluzione organica dei problemi della Pa, ma nemmeno l’inizio serio di un percorso che possa portare la Pa a funzionare meglio. Non dimentichiamo che la prima riforma istituzionale da fare nel nostro Paese dovrebbe riguardare esattamente il modo di funzionare della pubblica amministrazione”. Così il senatore del Pd Dario Parrini, vice presidente della Commissione Affari Costituzionali, nel suo intervento in aula a Palazzo Madama.
“Il decreto contiene scelte frammentarie e poco lungimiranti; invece servirebbero scelte strutturali e di lungo periodo, di sistema. Non si vede una strategia degna di questo nome. Quali siano i maggiori problemi della Pa è cosa nota, hanno a che vedere con una carenza di organico pesante, con una età media elevata, con una quantità di precari tra le più alte a livello europeo. Abbiamo, inoltre, un problema serio di ritardo nel rinnovo del contratto collettivo di settore. Questo decreto non mette la Pa in condizione di affrontare gli impegni ordinari, quindi men che meno la pone all’altezza del più grande obiettivo strategico del momento: spendere completamente, bene e in tempo i fondi del Pnrr”, ha aggiunto il parlamentare democratico.
“C’è infine la questione dell’emendamento relativo al controllo concomitante della Corte dei Conti. Anche alla luce delle recentissime controversie sulle pseudo riforme della giustizia proposte da Nordio, quel che emerge è da una parte il tentativo di individuare capri espiatori su cui scaricare la colpa dei flop che sono frutto della vostra pochezza e dall’altra parte una inquietante allergia ai controlli di legalità, come se i controlli fossero un fastidio. In Italia c’e bisogno di meno confusione e di più idee chiare e concrete, non di meno controlli”, conclude Parrini.