Dopo quasi ottant’anni un po’ di giustizia. Le sentenze con cui la giudice Susanna Zanda della seconda sezione civile del Tribunale di Firenze ha condannato la Repubblica Federale di Germania a risarcire i discendenti delle vittime dell’eccidio nazifascista del 23 luglio 1944 in località Pratale a Tavarnelle Val di Pesa è un primo passo importante per tutti i familiari che hanno perso i propri cari per mano dei nazifascisti. Una sentenza che fa tirare un sospiro di sollievo anche alle decine di eredi che abitano nell’Empolese Valdelsa e che hanno intentato cause analoghe per la strage del Padule o le deportazioni nei campi di sterminio. “Queste sentenze – commenta il senatore del Pd Dario Parrini – hanno un grande significato morale e simbolico. Di grande rilievo il fatto che la sentenza abbia definito la Strage di Pratale un ‘crimine contro l’umanità’”.
Parrini, vicepresidente della commissione Affari costituzionali, spiega che “il risarcimento sarà concretamente liquidabile grazie alle risorse del Fondo appositamente istituito dallo Stato italiano nell’aprile 2022 con il dl 30 voluto dal Governo Draghi”. Il senatore dem rivendica il lavoro svolto negli ultimi anni per fare in modo che i parenti delle vittime avessero giustizia. “Provo una grande emozione – aggiunge – perché mi sono fortemente adoperato in Parlamento, fin dalla conversione del suddetto decreto, affinché le norme di legge fossero il più possibile tali da facilitare il raggiungimento dell’obiettivo di rendere piena giustizia alla memoria di migliaia di vittime dei crimini nazifascisti e ai loro eredi”. Le ultime due sentenze rappresentano una svolta dopo anni di attesa. Oltre che “un precedente confortante e di grande peso – aggiunge Parrini –, che fa ben sperare in merito all’esito di altre cause analoghe a tutt’oggi pendenti. Va detto inoltre che rivestono un’importanza epocale specialmente in Toscana, una regione tra le più colpite dalla furia delle truppe d’occupazione tedesche”. Parrini fa riferimento anche al nostro territorio: “Penso nella fattispecie a cause intentate in questi mesi anche nell’Empolese Valdelsa da diverse decine di eredi di vittime di strage (Padule) e deportazioni. Il Parlamento continuerà a tenere la guardia molto alta, perché non tutti gli ostacoli sono stati rimossi”.


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