“Mercoledì scorso in Senato – quando
sui forti dubbi di incostituzionalità che a nostro avviso
viziano la ‘salva Fugatti’, la legge ad personam fatta in
Trentino per consentire la terza candidatura consecutiva al
presidente leghista in carica, presentammo l’interrogazione a
mia prima firma nella commissione Affari costituzionali – la
risposta imbarazzatissima del ministro Calderoli lasciava
presagire lo scontro di potere in atto tra Fratelli d’Italia e
Lega per la guida della Provincia autonoma di Trento, del
Friuli-Venezia Giulia e anche del Veneto. Uno scontro di
bassissimo livello, tutto di poltrone, che è esploso oggi nel
Consiglio dei ministri con la decisione del governo –
ineccepibile sul piano giuridico – di impugnare la legge
trentina. La Lega ha votato contro, nonostante sia ben conscia
che la sua posizione è insostenibile. Ma, di fronte a questioni
percepite come esistenziali, si sa che Salvini non conosce
scrupoli. Ne vedremo delle belle, in questa maggioranza sempre
più divisa e sgangherata”. Così il senatore del Pd, Dario
Parrini.


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