Senatrice Valeria Fedeli, ma non è un po’ troppo tardi per arrabbiarsi?Voi donne del Pd non sapevate che sarebbe finita così: con tre uomini ministri?

«Onestamente io non me lo aspettavo, anche perché nel Pd non è mai successa una cosa del genere. Immaginavo che nel sano pluralismo del Partito democratico fosse compreso anche il pluralismo di genere. Immaginavo ci fosse almeno una donna. Infatti nemmeno la presidente del Pd che faceva parte della delegazione alle consultazioni si aspettava un esito del genere».

E ora vi risarciscono con i sottosegretariati?

«Per l`amor del cielo la parola risarcimento è sbagliata e impropria. Il tema non è affatto la parola risarcimento. Il tema è che bisogna discutere in modo approfondito di questa sconfitta del Partito democratico, perché è una sconfitta del Pd, non delle donne del Pd. Non è che può passare in cavalleria. Perciò una parte di noi donne ha chiesto la convocazione urgente della direzione, perché è un fatto politico dal momento che così il Pd ha dato uno schiaffo a tutta la sua storia. Quindi noi vogliamo un equilibrio di rappresentanza nel governo, cioè viceministri e sottosegretari. Insomma, ripristiniamo la normalità e affrontiamo la gravità di quello che è avvenuto».

C`è chi ipotizza anche una vicesegretaria unica al posto di Andrea Orlando…

«Anche qui si è già dentro l`ottica di una cultura risarcitorta. La vicesegretaria c`era già e poi è andata al governo. Il Pd deve riprendere in mano la sua cultura fondativa e quindi ci deve anche essere un equilibrio di genere nei suoi posti di potere. E qui c`è un altro tema da affrontare».

Ossia senatrice ?

«Il punto è chi ha deciso e in quale luogo che quella fosse la delegazione del Pd al governo? Anche qua io non accetto ipocrisie. Io lo so che essendo questo un governo del presidente si è attuato l`articolo 92 della Costituzione, ma per la parte politica è evidente che ci si è anche misurati con dei nomi che ciascun partito ha dato. Non si può dire che ha deciso unicamente Draghi. Questo, tu gruppo dirigente del partito non puoi dirlo perché sei stato in campo nelle consultazioni. Ciascuna forza politica infatti ha esposto delle preferenze e le ha offerte alle scelte di Draghi e Mattarella».

Ma per voi donne del Pd non sarebbe finalmente ora di smetterla di farvi cooptare e di dare la scalata al partito?

«Questo è sacrosanto ed è uno dei punti su cui abbiamo avviato una discussione. È un tema che è stato sollevato anche alle ultime primarie. Io penso che siano sempre più maturi i tempi per competere alla leadership del partito, tanto più in un partito come il Pd, contendibile e plurale. È giunto il momento e io credo che quanto è avvenuto abbia favorito questa discussione. Bisogna avere il coraggio di mettersi in campo, come succede negli altri Paesi europei. Basta essere cooptate, facciamoci avanti».


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