Se anche il più «renziano» dei dirigenti Dem, ovvero il capogruppo al Senato Andrea Marcucci, vede la luce in fondo al tunnel per Conte, significa che qualche speranza per l`avvocato vi sia davvero. «Io considero il colloquio tra i due un segnale positivo e incoraggiante».

Ma tutte quelle condizioni poste sul programma da Italia Viva e i toni sprezzanti sui responsabili non fanno pensare a nulla di buono, o non è così?

«Sarà che sono un indomito ottimista, ma credo che i problemi programmatici e le esigenze di rilanciare l`azione di governo con un patto di legislatura non impediscano un accordo. Lo stesso Pd aveva sollevato i temi di gestire meglio il Recovery plan e di avere una campagna vaccinale efficiente. Così come l`esigenza di gestire la crisi sociale. Poi, la situazione è talmente grave che certo c`è un forte appello al senso di responsabilità di tutti».

Che impressione ha lei, come finirà?

«Io esco dalla giornata odierna con la convinzione che si possa lavorare su un`ipotesi di reincarico a Conte, che potrebbe avere anche un placet da Renzi».

Il quale però non sembrava così favorevole…

«Ma invece risulta che non siano stati posti i veti e quindi la telefonata ha sbloccato qualcosa: in una telefonata c`è chi telefona, ma anche chi risponde…».

Ha avuto l`impressione che il presidente voglia fare presto?

«Io credo che sia evidente a tutti l`esigenza di fare presto, non può essere una crisi gestita in mesi o settimane lunghe di trattativa. Il paese richiede tempi rapidissimi, il presidente deve concludere il suo giro di consultazioni e poi trarrà le conclusioni, ma mi sembra che la volontà sia di agire in tempi rapidi».

Ovvero, come si procede ora?  Si deve verificare il perimetro della maggioranza come chiede Renzi?

«L`esigenza di verificare una disponibilità di condividere un percorso ovviamente c`è, se si vuole dare spazio ad un progetto ambizioso di legislatura. Questa deve emergere con chiarezza e credo che il presidente lo stia verificando. Alla fine, domani o stasera ci dirà se ci sono le condizioni per un incarico e ci auguriamo di sì. Dopo aver capito che non ci sono veti da parte di Iv a rientrare in maggioranza, vuole capire se ve ne sono nei confronti di lv. Sicuramente non dal Pd».

I toni sprezzanti di Renzi sul reclutamento dei responsabili possono complicare le cose?
«Se esiste un gruppo che ha la dignità di confrontarsi con noi e con le altre forze politiche è una cosa positiva ed è già successo nelle due precedenti legislature. Mi sembra sia un gruppo coeso con un`identità politica che fa dell`europeismo il proprio marchio distintivo e può essere sinergico con le fondamenta di questo governo giallorosso».

Ma sarà possibile secondo lei che Renzi e Conte dopo quanto successo vadano avanti ancora due anni?

«Sì, se hanno entrambi a cuore il futuro del paese».

Il Pd ha oscillato, dal mai più con Renzi al sì a Renzi e anche a Forza Italia. Se arrivasse una proposta per un governo a maggioranza invariata e con un premier diverso da Conte, lei è proprio sicuro che direste no?

«Oggi questa opzione non è sul tavolo e oggi dico che diremo di no».


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