“Auguro ovviamente a tutti buona lavoro, la Leopolda è da sempre un importante appuntamento politico, ed è stata sempre una fucina di idee che poi il Pd ha portato al governo”.
Così con un’intervista al Corriere Fiorentino il presidente dei senatori Pd sulla kermesse che inzierà oggi nel capoluogo della Toscana.
“Matteo Renzi è un amico- dice Marcucci- e ricordiamocelo, un partner importante di questa maggioranza. Infondo il governo con i 5 stelle è nato da una sua intuizione. Non avrei motivo per non sentirlo. Sono stato con lui dalle primarie di Firenze fino a ieri, il rapporto personale spero sia immutato, non ho condiviso la sua decisione di lasciare il Pd, ma auguro a lui, a Maria Elena, a Francesco, a tutte le amiche e agli amici che li hanno seguiti, il successo politico che si meritano. Io resto fermo nelle mie valutazioni, ovvero, lasciare il Pd è stato un errore”.
Sugli inviti partiti da casa dem a disertare la Leopolda, il capogruppo afferma “Come è noto, sono un liberale non pentito, non ho la pretesa di indicare ai militanti cosa devono o non devono fare i fine settimana. Naturalmente le parole del governatore della Toscana Rossi rivolte a Nardella non mi sono piaciute. Enrico Rossi lasciò il Pd, ed ha fatto le ultime elezioni politiche come dirigente di un’altra formazione politica. Diciamo che non è il più adatto a fare oggi richiami alla coerenza.
Dario Nardella è il sindaco di Firenze, trovo scontato che vada alla Leopolda a portare i saluti della città, e per gli altri ripeto, i diktat in politica non servono a nulla”.


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