Senatore Marcucci, si aspettava questo risultato?

«Mi crede se le dico che per me, per noi del Partito democratico, la sostanza non sarebbe cambiata? Siamo soddisfatti della fiducia ma ora ci aspettiamo quella pagina nuova annunciata dallo stesso premier».

Il governo può andare avanti tranquillamente?

«Vede, il governo Conte è alle prese con lo stesso problema di tutti i governi, tanto più nella situazione dell`Italia nel 2021. Conte va avanti se fa le cose, un metro di valutazione persino obbligato nel pieno della pandemia. E le ricordo, che le cose da fare sono tante».

Avrete problemi nelle commissioni ?

«In Senato siamo abituati dall`inizio di questa esperienza ad avere problemi nelle commissioni e spesso in Aula. Da molti mesi dobbiamo leggere prima il bollettino sanitario dei nostri colleghi. In questa pagina nuova che Conte preannuncia c`è anche un invito trasparente a gruppi e a singoli ad intraprendere con noi una parte del cammino».

Con Italia viva è chiusa per sempre?

«Da giovane deputato del Partito liberale una delle prime cose che capii a Montecitorio è che in politica non si dice mai la parola mai. Mi sembra che ieri Renzi abbia chiuso definitivamente, e per me è un errore. L`apertura di Conte della scorsa settimana andava raccolta».

Lei crede che creando dal nulla un gruppo di senatori risolverete tutto?

«Del domani non c`è certezza ed io le ripeto che abbiamo bisogno come il pane di un governo coeso e forte, anche per non subire condizionamenti dei singoli. Diciamo che allora aspetto un programma di legislatura serio e coerente per rispondere più compiutamente alla sua domanda».

Non l`ha imbarazzata la campagna acquisti?

«Diciamo che mi auguro che siano circolate quanto meno notizie esagerate. Non amo le campagne acquisti indifferenziate e carrozzoni confusi. In ogni caso il premier, il governo, è ora chiamato ad una conferma delle aspettative degli italiani. Per quanto mi riguarda, sono contento di aver riportato nel Pd il collega Tommaso Cerno».

Come spiega tutto questo livore verso Renzi?

«Io parlo di politica e credo sinceramente che Renzi abbia sbagliato. La distanza politica non deve mai in nessun modo diventare livore. Quindi, per quanto mi riguarda mi terrò ben lontano ora e sempre dalle campagne di denigrazione, anche se venissero dal mio partito. Lo faccio per tutti, figuriamoci quando tutto questo travolge una persona che stimo e di cui sono e resto amico, Renzi».

Il Pd corre il rischio di appiattirsi su Conte e il Movimento 5 Stelle?

«Io credo che il Partito democratico dovrà di fatto assumersi la responsabilità di condurre il governo con Conte nei prossimi mesi, anche perché non possiamo davvero più permetterci sbandate. Ed io penso ad un Pd sempre più riformista, che d`altra parte è l`unico modello in campo che può portare l`Italia lontano dalla crisi. Riformista in una dimensione contemporanea, ovvero difendendo il suo carattere fieramente plurale, come negli Stati Uniti con Biden».


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