Andrea Marcucci, presidente dei Senatori del Pd, era fino a ieri tra i pontieri con Italia Viva. Esponente di Base Riformista, toscano come Renzi e da sempre pretoriano del “partito appenninico”, grande amico di Graziano Delrio e di Stefano Bonaccini, oggi gioca in difesa. Dopo lo strappo di Renzi pone tre condizioni perentorie: un patto di legislatura, “perché non si può più improvvisare”; l`allargamento della maggioranza e il confronto aperto con M5S su giustizia e Mes, lontano da strappi ideologici.
La maggioranza è sul filo, basta un soffio per farla cadere. Ci aiuta a capire quali prospettive ha oggi Conte?

Il voto delle Camere ci dice due cose che esiste una maggioranza e che questa va rafforzata con un progetto chiaro. Il Pd ha posto da tempo l`esigenza di un patto di legislatura, proprio per non camminare sul filo e per evitare rischi. Ci sono un sacco di cose da fare: migliorare in Parlamento il Recovery Plan e poi attuarlo, correre sui vaccini, rilanciare l`economia italiana. La storia di queste settimane ci dice che non possiamo più in alcun modo improvvisare. Perché la situazione è grave. Sperare in rivolgimenti in questo particolare momento storico non è il massimo.
Con Italia Viva è possibile una ricucitura? Base Riformista può fare da ponte?

Io ho ascoltato con la solita attenzione l`intervento di Renzi martedì in Senato, e non ho visto alcuna voglia di ricucire. Italia viva e Pd avevano ottenuto finalmente l`attenzione del Presidente del Consiglio, poco dopo è intervenuto lo strappo per me incomprensibile di Renzi. Io posso avere anche le mie speranze ed i miei
obiettivi, ho difeso la presenza di lv in maggioranza fino a quel giorno, ma le ricuciture di solito si fanno da una parte e dall`altra. Poi in assoluto, certo, le dico che tutto in politica è possibile. Comunque le confesso che non vedo in alcun modo un`alleanza strategica di Renzi con Salvini e la Meloni mentre vedo nel presente l`inquietudine di tanti parlamentari IV, eletti nel Pd.

Lei ha detto a Matteo Renzi che ha sbagliato perché il Paese reale chiede stabilità, lo conferma? Le sembra che l`Italia di oggi ci chieda di fare una crisi al buio?

Faccia una controprova, entri in un supermercato ed intervisti le persone. Mi dia retta, gli italiani chiedono le risorse dei ristori, le date del vaccino, vogliono sapere quando usciremo da questa maledetta crisi.

Però più che i clienti dei supermercati ci interessa chi ha responsabilità politiche.

Si, confermo: l`Italia ha bisogno di stabilità e di provvedimenti urgenti, non si dimentichi che siamo stati eletti per questo. Io avverto spessissimo sulla mia pelle la responsabilità di queste giornate così pesanti.

Il Pd eserciterà da adesso in poi una maggiore pressione, uno stimolo più forte?

E un obbligo, in questo mare periglioso. Il Pd ha assunto una vitalissima funzione di buonsenso e di responsabilità, che dovrà esercitare sempre più spesso. Vanno evitate sbandate, va presa una direzione di marcia definita, allargata la maggioranza, approvate le riforme compresa quella sulla legge elettorale. A questo Parlamento in questa legislatura non mancheranno certo le cose da fare.

Questione giustizia, IV voterà contro la relazione Bonafede a Camera e Senato. Il Pd?
Vedremo la prossima settimana, ma parto da un dato di fatto che dovrebbe essere sufficientemente acquisito. Il ministro Bonafede sa, anche per esperienze passate di cui proprio il suo giornale si è spesso occupato, che in questa coalizione di governo, ed in modo particolare sul tema giustizia, esistono sensibilità molteplici e diverse, che vanno sempre accordate. Mi auguro che venga trovato un punto di equilibrio per tutti. Le dirò di più: in questa situazione poi, è necessario evitare in qualsiasi modo strappi di ogni sorta.

Questione Mes archiviata? Sia fatta la volontà di Conte?

Ho parlato sempre in modo netto e spero chiaro sul Mes. Io continuo a credere che quelle risorse servano alle nostre strutture ospedaliere, ma non voglio finire in dispute ideologiche. Si faccia il punto sugli investimenti sanitari, le cifre del Recovery Plan su questo tema sono raddoppiate, e si valuti anche di ricorrere ad una parte dei finanziamenti previsti dal Mes. Bisogna essere certi che gli investimenti siano adeguati alle esigenze del nostro sistema.

A quali condizioni aprireste all`ipotesi di un governo istituzionale, ad ampia maggioranza, se Conte cadesse nei prossimi giorni o settimane?

Giudico sempre malvolentieri scenari futuribili. Nel caso aggiungo che non ho peraltro mai sentito né dal mio partito né dalle opposizioni la disponibilità a parlare di governi istituzionali. Io da mesi mi batto per un`altra cosa: un dialogo civile in Parlamento tra maggioranza e minoranze, un dialogo fatto di coinvolgimento su temi sensibili e animato da un confronto costruttivo. I toni di certe sedute parlamentari non mi hanno fatto cambiare idea, solo perché di mio sono abbastanza ostinato.


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