“D’Alema ha fatto una dichiarazione che di certo non aiuta un processo di riavvicinamento che tra l’altro era già in atto. Si tratta di una dichiarazione che sostanzialmente dice che ‘adesso si può rientrare perché aveva ragione chi era uscito’, e francamente non mi sembrano parole che vadano esattamente nella direzione di un percorso condiviso. Penso che sia sbagliato approcciare così al tema della ricostruzione del campo largo e dell’allargamento del Pd. Noi siamo la casa dei riformisti, lo siamo da quando siamo nati e ci fa piacere se altre culture e altre idee vengono ad ingrossare le nostre fila, però francamente credo anche che sia giusto farlo dimostrando rispetto per le cose che abbiamo fatto in questi anni. Per questo penso che la risposta che Enrico Letta ha dato sia stata corretta, perché credo sia giusto rivendicare che il Pd ha una storia che non può essere messa in discussione da una battuta di D’Alema. Io penso che per il Pd il tema sia quello di mettere in campo un progetto politico che rappresenti la parte maggioritaria del Paese, e questo vuol dire riuscire a parlare a sinistra così come al mondo riformista e liberale. Alla fine la vocazione maggioritaria è sempre stata questa: non scegliere se aprirsi a destra o a sinistra, ma provare con il contributo di tutti a mettere in campo una proposta politica che riuscisse a parlare alla maggioranza del Paese. Personalmente sono convinto che il precorso che il Pd ha avviato e che Letta sta conducendo sia quello giusto, e se siamo tutti d’accordo allora non si capisce per quale motivo dovremmo fare un congresso”. Così in un intervista a INews24 il vicepresidente dei senatori del Pd Franco Mirebelli.

 


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