Tommaso Nannicini, senatore del Pd, ma Matteo Renzi sta bluffando o ci sarà davvero la crisi? “Non parlerei di bluff, anche se gli eccessi di tatticismo non mancano. Non è una partita a poker. Renzi, e non solo lui, pone temi politici. Si può essere d`accordo o meno sui singoli punti che pone, ma mi pare evidente che ci sia bisogno di un chiarimento politico su cosa questa maggioranza voglia fare di qui alla fine della legislatura. E` un tema che ha posto con chiarezza in Senato anche il capogruppo del Pd Andrea Marcucci. Il Conte bis è nato per uscire da una crisi politica, poi sono arrivate una crisi pandemica e una economica, dobbiamo mettere a fuoco idee e strumenti per dare risposte al Paese”. Giuseppe Conte può restare a fare il presidente del consiglio? “Dipenderà da come svolgerà il suo ruolo politico. Dovrebbe essere lui il motore di un chiarimento, profondo e trasparente, sulla missione del governo. Conte ha fatto debiti per quota 100, quando era sbagliato farli, e poi ha fatto debiti per la pandemia, quando era giusto farli. E` stato presidente del governo più antieuropeista della storia repubblicana e poi ha partecipato da protagonista a una stagione che può regalarci un`Europa politica, salvo non usare il Mes per ragioni ideologiche più che di merito. Ha bloccato le navi delle Ong con Salvini, salvo poi cambiare politica (ahimè, solo in parte) e scaricare le colpe di quella precedente solo su Salvini. Ora non è il momento di un
altro giro di giostra, magari creando qualche commissione di manager su cui scaricare le colpe se le cose non dovessero funzionare. E` il momento della responsabilità e delle scelte. Se riesce a farlo questa maggioranza bene, sennò si pensi a come allargarla e utilizzare personalità di statura internazionale che non mancano”. L`alleanza con il M5s è diventata un problema? “Nel 2016 c`è stato un referendum, ha vinto il No e l`Italia è scivolata verso un quadro proporzionale e frammentato. C`è poco da meravigliarsi. Dobbiamo tenerci i governi di coalizione tra forze molto diverse tra loro e provare a farli funzionare. Poi, tutti i partiti hanno i loro problemi di tenuta interna, il M5s non fa eccezione. Ma io preferisco guardare a casa mia. Il Partito democratico dica con forza quali sono le sue priorità per l`Italia e fino a che punto è disposto a stare in un governo di coalizione se quelle priorità non vedono la luce presto e bene”. Senatore, 846 morti e il governo parla di cabine di regia? “La situazione resta drammatica e proprio per questo l`emergenza va governata, non rincorsa. Non può diventare un alibi per non parlare di futuro, quasi avessimo paura di mettere in campo le idee. Anche le strutture ad hoc per gestire i fondi europei possono servire, ma a patto che sia chiaro che le scelte politiche sono responsabilità della politica. La maggioranza dica al Paese cosa ha funzionato e cosa meno, e cosa intende fare nei
prossimi anni. Per poi scegliere, in maniera trasparente e coerente, le strutture e le persone per rendere concrete quelle scelte. Non serve nessun Piano con la P maiuscola o nessuna cabina di regia per spendere i soldi europei: serve un governo che funzioni, servono idee e ministri capaci di portarle a terra, attraverso il dialogo sociale e il controllo quotidiano della burocrazia. Tutto il resto è solo un`arma di distrazione di massa”. Il Parlamento che cosa dovrebbe fare? “Il Parlamento è la grande cabina di regia che già abbiamo per prendere le scelte sul nostro futuro, ma il suo ruolo è svilito ogni giorno. Io vengo da una settimana in cui sono stato chiuso in una stanza (quella sbagliata) ad aspettare che la commissione bilancio potesse iniziare a discutere gli emendamenti ai decreti Ristori, mentre qualcuno stava chiuso in un`altra stanza (quella giusta) a decidere i pochi emendamenti che si sarebbero discussi sulla base del Cencelli delle correnti, facendo saltare tutti gli altri. Non si è discusso di niente, di filiere, di pensioni, di idoneità nella pubblica amministrazione, di tasse, di ammortizzatori per giovani, partite Iva e disoccupati; quasi tutti gli emendamenti sono saltati senza neanche una spiegazione di merito. Se si usa così il Parlamento, alla fine avevano ragione i grillini a tagliarlo a casaccio, e forse lo si poteva tagliare ancora di più. Sto scherzando, eh, di questi tempi vale la pena specificarlo”.


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