Prima di iniziare l`intervista Roberta Pinotti, alto dirigente del Pd e presidente della commissione Difesa di Palazzo Madama, mette in chiaro: «Al Quirinale noi indicheremo Giuseppe Conte per un terzo incarico».

Eppure, senatrice, la novità di oggi è che cade il veto al dialogo con Matteo Renzi.

«In realtà il Pd non ha mai messo un veto. Semmai è stato il leader di Iv che si è chiamato fuori innescando una crisi folle».

Con Renzi non si tratta?

«Non escludo nulla ma ci vuole un atto politico perché è scontato avere dubbi sulla affidabilità per il futuro».

Renzi non è affidabile?

«Non mi permetterei mai di esprimere giudizi sulle persone. La spiegazione del perché ci sia stata la rottura è un onere che spetta a Renzi. Quello che chiede il Pd è un`altra cosa: che si agisca con coerenza e affidabilità. Non si può tenere costantemente in fibrillazione la maggioranza».

Intanto il leader di Iv ha fatto un attacco durissimo al gruppo dei responsabili.

«Leggo queste parole come una volontà di riaffermazione del ruolo di Italia viva, un gruppo politico nato dalla scissione del Pd all`indomani della nascita di questo esecutivo, che per di più è stato voluto proprio da Renzi. Detto questo, non mi permetto di esprimere giudizi tranchant su nessuna forza politica. Credo altresì che ci dovrebbe essere lo stesso atteggiamento verso le persone che si riconoscono nell`area moderata disponibile ad appoggiare il Governo. Prima di dare patenti di mercimonio cercherei di portare rispetto».

A suo avviso salgono o scendono le quotazioni di un Conte ter?

«Siamo convinti che Conte sia il punto di equilibrio di questa maggioranza. Questo premier ha ottenuto risultati importanti in Europa, ha gestito questa pandemia in Italia, primo Paese europeo ad affrontarla, senza esperienze di altri da seguire e riconoscendo che potrebbero essere stati fatti anche errori. C`è stato un impegno serio e gestito con disciplina e onore. Dopodiché c`è il tema di una maggioranza solida…».

Ecco, proprio quella che al momento non esiste in Senato…

«Bisogna allargare a tutti coloro che si riconoscono nelle forze europeiste. Un esempio di maggioranza è quello che ha portato all`elezione di Ursula von der Leyen».

Dunque anche a Forza Italia?

«Direi di sì, abbiamo fatto una scelta comune in Europa».

Anche con un altro premier, come dice Teresa Bellanova?

«Per noi è Conte e diremo questo al capo dello Stato durante le consultazioni».

Matteo Salvini apre a qualunque soluzione se cade l`ipotesi del Conte ter. È pensabile un esecutivo largo che coinvolga anche la Lega?

«Esistono le dichiarazioni dell`ultimo minuto ma esistono anche le votazioni fatte in Europa. Per non parlare di due importanti esponenti della Lega, mi riferisco a Claudio Borghi e Alberto Bagnai, che propugnano da anni l`idea di uscire dall`euro. Dunque, no ai sovranisti».


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