“La scomparsa di Franco Marini lascia un vuoto enorme. È stato l’ultimo dei grandi sindacalisti riformisti di matrice cattolica, una grande personalità delle istituzioni repubblicane, un politico che del dialogo, del confronto, dell’arte maieutica della sintesi alta tra le posizioni ha reso saldo vessillo democratico. Personalmente perdo un amico”. Lo scrive in un post su Facebook il sen. Gianni Pittella, vicepresidente del gruppo Pd.
“Quando lo conobbi la prima volta – ricorda – ne ebbi una immediata impressione, la quale poi si consolidò negli anni, di persona con la postura dell’uomo integro, tutto d’un pezzo e, al contempo, con un cuore gentile, una giovialità, una amabilità senza pari e la capacità di mettersi in connessione con gli uomini più umili e semplici, a cominciare da quelli della sua terra abruzzese. Tra le tante occasioni conviviali ricordo molte cene insieme e in particolare un compleanno che festeggiammo solo lui ed io in una gelida Strasburgo poco dopo una tornata d’aula del Parlamento europeo di cui ero vice Presidente e Marini membro autorevolissimo”.
“E, infine – conclude Pittella – ricordo grato un episodio politico. Quando in direzione nazionale del PD si discuteva la mia deroga alla quarta candidatura al Parlamento europeo, fu Franco Marini ad alzarsi in piedi e prendere la parola a mio sostegno, sottolineando che in mia assenza l’Italia avrebbe perso un riferimento importante nell’assise a Bruxelles. Furono parole troppo generose, forse immeritate, di certo non le dimenticherò. Ciao Franco”.


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