Continuare a sostenere la rete, di cui fa parte L’Aquila
 ‘Tocca a noi, tocca all’Italia, nel 2019 saremo noi ad avere la capitale europea della cultura, dopo 15 anni e con le esperienze positive di Bologna,Firenze e Genova,già capitali europee negli anni passati. Può essere una grande occasione per rilanciare il nostro Paese, l’Italia può gestire questa vicenda in maniera ordinaria e burocratica o può scegliere di segnare un cammino virtuoso. Ho seguito da vicino tutto il percorso fin dall’emanazione delle direttive, avendo avuto lo straordinario onore di coordinare la preparazione del dossier di candidatura della città dell’Aquila. Le città che si sono candidate lavorano da anni, una sarà quella scelta dalla giuria internazionale, ma quella città potrebbe essere la punta di diamante di una rete di città che in questi anni hanno fatto sforzi enormi per ripensarsi, rafforzando la propria missione culturale’. Lo ha detto la senatrice del Pd Stefania Pezzopane nell’aula del Senato.
‘Non era mai capitato che ben 20 città si candidassero – prosegue Pezzopane – alla ricerca non solo di visibilità, ma di uno spazio europeo. Si è creato un network, si sono coinvolti i cittadini, partner privati e nuovi mecenate, un protagonismo culturale con nuovi accenti che sarebbe davvero uno spreco non raccogliere. La giuria internazionale ha fatto una prima selezione, e ha lasciato fuori città fantastiche con progetti bellissimi. Tra queste anche L’Aquila, che ha investito comunque nel 2019 e che voleva condividere i 10 anni dal terremoto come l’anno della rinascita, della ricostruzione del suo patrimonio culturale. Siamo rammaricati e delusi, ma pronti a non buttare a mare tanto lavoro e soprattutto una visione del futuro. Le città si sono ripensate, riorganizzate e rimesse a sognare. La proposta è forte e condivisa dalle città: bisogna sostenere il Programma Italia 2019, anche con le risorse del Fus e delle programmazioni di risorse europee 2014/2020. La città scelta potrà porsi come capofila di una rete di città rinnovate e rilanciare il ruolo centrale dell’intera Italia nel contesto della cultura europea. Un modo nuovo, sicuramente più efficace – ha concluso Pezzopane – di sostenere la ripresa economica, sociale e culturale del nostro Paese’.

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