‘Se Pagano ha perso l’aplomb istituzionale che si conviene ad un Presidente del Consiglio regionale evidentemente si è sentito punto sul vivo. Il suo intervento, isterico e grossolano, è l’espressione eloquente di chi teme di perdere la poltrona, a cui intende rimanere attaccato, oltre che di un maschilismo gretto. Forse ha il sentore che il seggio in Consiglio regionale, dopo tanti anni, comincia a vacillare e cerca di rimanerci incollato quanto più può. Oltretutto, abituato com’è a rimanere nelle retrovie da almeno 15 anni, ora che ha dovuto forzare la mano a leggi e regolamenti, non ha il physique du rôle per reggere le critiche conseguenti alle sue azioni. Reagisce con l’insulto isterico’. Lo dice Stefania Pezzopane, replicando al Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Nazario Pagano, che ieri aveva parlato di ‘affaticamento da urne’ per la senatrice del Pd. ‘Il Consiglio regionale, con il voto di ieri – prosegue Stefania Pezzopane – ha violato l’articolo 14 dello Statuto. In caso di rinvio delle elezioni, infatti, la Regione verrebbe consegnata ad una paralisi, visto che, come chiarisce il parere dell’Avvocatura dello Stato, dalla scadenza naturale del Consiglio regionale, a metà dicembre, fino alla proclamazione dei nuovi eletti, il Presidente della Giunta e il Consiglio regionale si dovrebbero limitare all’ordinaria amministrazione. Inoltre, per evitare il rischio di un giudizio di incostituzionalità sull’accorpamento tra elezioni regionali ed europee, l’Avvocatura dello Stato ritiene necessaria una modifica della legge elettorale regionale, che implicherebbe per i consiglieri una deliberazione di proroga delle attività da marzo a maggio, cosa che consentirebbe loro di avere sei mesi di stipendio in più e di rinviare di 6 mesi il taglio da 45 a 31 dei consiglieri regionali. Infine tutto ciò comporterebbe, a causa della mancata programmazione, una serie di danni incalcolabili per la comunità abruzzese, i territori e le imprese, che avrebbero bisogno di ben altro per il lavoro, il sociale, la ricostruzione, il sostegno ai comuni in difficoltà, oltre al mancato taglio dei costi della politica. Quanto a me, non ho mai avuto paura delle elezioni e lo testimoniano i risultati, ogni volta che mi sono candidata. Faccio politica per piacere e volere, sono una senatrice eletta in regolari elezioni, ci sono arrivata vincendo le primarie, le mie doti umane e politiche che Pagano non coglie sono, evidentemente, apprezzate da migliaia di persone. E non sono affatto stanca o affaticata. Caso mai lo sarà Pagano, al quale consiglio di rilassarsi un po’ per contenere le sue intemperanze estive’.