“In fase di attuazione della delega sulla Protezione civile si dovrà tenere conto dell’esigenza di intervenire in modo innovativo anche sulla comunicazione in situazione di rischio. E’ ciò che emerge dall’analisi di quanto è accaduto nella comunicazione istituzionale e nei media durante e dopo i terremoti del 2009, del 2012 e del 2016-2017. E’ la nuova frontiera, perché il rischio non è solo calamità naturali ma anche terrorismo e la comunicazione delle istituzioni con i cittadini in queste situazioni è fondamentale, influenza il comportamento dei media e delle persone”. Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, responsabile nazionale terremoto e ricostruzione dell’esecutivo dem, che oggi ha partecipato al convegno “La comunicazione in situazione di rischio”, che si è tenuto al Senato, al quale hanno partecipato anche Marco Billi, autore del volume “La causalità psichica nei reati colposi”, edito da Aracne editore; Stefano Maria Cianciotta, Angelo De Nicola, Adelmo Manna, Alberto Naticchioni, Fabio Alessandroni e il Capo della Protezione civile Angelo Borrelli.

“Il processo alla Commissione Grandi Rischi –  prosegue Pezzopane – ci insegna che in Italia si deve lavorare molto su questo fronte. Nel corso dello sciame sismico che nel 2009 fu il preludio della scossa del 6 aprile, la comunicazione della Commissione fu in modo inopportuno improntata alla rassicurazione, tanto che ho proposto di avviare una commissione parlamentare di inchiesta su questo. A seguire c’è stato un periodo di allarmismo, in totale schizofrenia. E’ chiaro che la comunicazione pre-rischio e in fase di calamità va ispirata al rispetto delle conoscenze scientifiche e alla razionalità”.

 

 


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