‘La proposta approvata alla Camera in merito alla vicenda delle bibite analcoliche a bassa concentrazione di succo di frutta rafforza il concetto di consapevolezza dei cittadini, di maggior naturalità delle bevande in genere e non lede la libertà di produzione ma aumenta la libertà di scelta. La giusta informazione fornita ai cittadini in merito alla composizione dei prodotti acquistati è fondamentale e lo è ancor più laddove si parli di cibo. La proposta del Partito Democratico a prima firma Oliverio, inserita nella legge comunitaria, prevede, infatti, che tutti coloro che intendono produrre in Italia bevande analcoliche vendute con denominazione che richiamino a uno o più frutti, debbano assicurare un contenuto di succo di frutta (o equivalente quantità di succo concentrato o liofilizzato) non inferiore al 20 per cento. In alternativa potranno utilizzare nomi differenti che non rimandino in modo diretto a frutta in realtà presente in quantità residuali, nel composto. Si tratta quindi di una norma che migliora la qualità dei prodotti, sulle tavole degli italiani, che mira a un’informazione meno fuorviante e alle valorizzazione delle produzioni, ad esempio di agrumi, del nostro Paese’. Lo afferma la senatrice Pd Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione agricoltura a Palazzo Madama.

Ne Parlano