‘Trovo importante che il comitato speciale agricoltura (sca) abbia approvato la proposta di regolamento del consiglio e del parlamento europeo sul nuovo schema per la distribuzione di frutta e latte nelle scuole primarie. Qualora il testo venga confermato da commissione e consiglio Ue, infatti, all’Italia verrà assegnata una dotazione finanziaria indicativa di 16,7 milioni l’anno per lo schema della frutta nelle scuole e più di 8 milioni per il latte e i prodotti lattieri. Sono risorse che vanno impiegate bene, non iniziative isolate ma inseriti in un intervento educativo continuativo’.
Ad affermarlo è la senatrice Pd Leana Pignedoli, che prosegue ‘la ritengo un’occasione per partire da una nuova visione del rapporto tra formazione ed alimentazione come abbiamo proposto nel disegno di legge sull’Educazione al valore del cibo presentato in queste ultime settimane come gruppo PD al Senato. Un’educazione alimentare, in tutte le sue valenze, deve partire dai primi anni e la scuola ha una grande funzione per rafforzare la cultura di una generazione che ha perso la consapevolezza della connessione tra cibo e agricoltura, tra quello che mangiamo e la sua origine. Una generazione che ha perso la consapevolezza del tempo necessario alla crescita di un prodotto, del l’impronta ambientale che determina la sua produzione. Per questo -spiega la senatrice del Pd – non ne può riconoscere il valore reale, la sua unicità’.
‘L’istituzione di mense didattiche, laboratori della biodiversità accanto ai distributori automatici di frutta e latte, in sintonia con progetti europei, sono necessari per lanciare una sfida di una nuova cultura del cibo, una azione vera di ‘prevenzione alla salute ‘ per un contrasto all’obesità in aumento nel nostro paese. La proposta iniziale – conclude Pignedoli – è quella di istituire un piano nazionale sperimentale, in piena coerenza con quanto ha affermato anche oggi il comitato speciale agricoltura’.
Ad affermarlo è la senatrice Pd Leana Pignedoli, che prosegue ‘la ritengo un’occasione per partire da una nuova visione del rapporto tra formazione ed alimentazione come abbiamo proposto nel disegno di legge sull’Educazione al valore del cibo presentato in queste ultime settimane come gruppo PD al Senato. Un’educazione alimentare, in tutte le sue valenze, deve partire dai primi anni e la scuola ha una grande funzione per rafforzare la cultura di una generazione che ha perso la consapevolezza della connessione tra cibo e agricoltura, tra quello che mangiamo e la sua origine. Una generazione che ha perso la consapevolezza del tempo necessario alla crescita di un prodotto, del l’impronta ambientale che determina la sua produzione. Per questo -spiega la senatrice del Pd – non ne può riconoscere il valore reale, la sua unicità’.
‘L’istituzione di mense didattiche, laboratori della biodiversità accanto ai distributori automatici di frutta e latte, in sintonia con progetti europei, sono necessari per lanciare una sfida di una nuova cultura del cibo, una azione vera di ‘prevenzione alla salute ‘ per un contrasto all’obesità in aumento nel nostro paese. La proposta iniziale – conclude Pignedoli – è quella di istituire un piano nazionale sperimentale, in piena coerenza con quanto ha affermato anche oggi il comitato speciale agricoltura’.