‘Serve tramutare le straordinarietà e la logica delle grandi opere in migliaia di piccole buone e intelligenti manutenzioni

‘Ritengo importante che quest’oggi, nel primo giorno di ripresa dell’attività parlamentare dopo la pausa estiva, il Senato abbia approvato l’ordine del giorno sul dissesto idrogeologico promosso (sottoforma di mozione) e portato come prioritario dal Partito democratico. Nella provincia reggiana ben conosciamo le conseguenze di questo grave problema: ad oggi solo una parte dei problemi derivanti dalle ingenti piogge della scorsa primavera sono stati affrontati. Sono stati ripristinati gli accessi principali, rimosse le criticità più eclatanti, ma rimangono aperte molte questioni’.
Ad affermarlo è la senatrice Pd Leana Pignedoli a margine dell’intervento tentuto questa mattina nell’aula del Senato, nel corso del quale ha affermato che ‘non possiamo pensare di procedere con manutenzioni straordinarie: serve avere il coraggio di attuare un’inversione di rotta, una nuova cultura dove la manutenzione del territorio diventi una pratica ordinaria, non una continua rincorsa all’ultima emergenza. Serve tramutare le straordinarietà e la logica delle grandi opere in migliaia di piccole buone e intelligenti manutenzioni. Questa e’ la rivoluzione culturale.
Piccoli diffusi interventi di qualita’ che sostengono, che prevedono, rafforzano preventivamente e rendono consapevoli e responsabili le persone, fanno vivere li’ sul loro territorio le piccole e medie imprese. Riuso, rigenerazione di terreni e immobili, riqualificazioni più che continue nuove costruzioni che consumano suolo pur non avendo una domanda abitativa o km di capannoni ormai inutilizzati che sono rimasti scheletri di cemento senza attività dentro’.
‘Allora – ha proseguito la parlamentare democratica – occorre avere il coraggio di Passare da questa catena delle convenienze ad una nuova catena di Valore a beneficio multiplo che guarda non solo all’immediato ma a qualche generazione avanti, che non guarda solo all’aspetto finanziario immediato ma agli aspetti ambientali. Io credo sia decisivo impostare modalità specifiche per l’acquisto di servizi ambientali dagli agricoltori pienamente investiti da questo ruolo, lontano da logiche assistenziali ma con misurazioni e criteri che ricompensino in modo adeguato interventi precisi di ripristino e miglioramento ambientale’.
‘Ora la riforma della nuova PAC ci da l’occasione modulazioni nazionali che potranno impostare politiche specifiche. Questo e’ uno dei grandi temi che l’Italia’ dovrà mettere al primo posto proprio nei piani nazionali di politiche agricole in una impostazione integrata tra agricoltura e ambiente. Oggi il Governo, con l’approvazione di questo ordine del giorno, si e’ impegnato ad agire in questa direzione e auspico – conclude Pignedoli – che il Presidente del Consiglio Letta, così come si è impegnato a fare nel suo discorso di insediamento, metta tra le priorità questo tema con azioni concrete, risorse dedicate e costanti’.


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