‘Il disegno di legge sulla biodiversità, approvato ora dal Senato all’unanimità con 211 voti e solo 4 astenuti, contiene una serie di misure per tutelare e valorizzare la biodiversità agricola e alimentare, con lo scopo di definire un quadro normativo di riferimento unico per le attività in questi settori già avviate dallo Stato e dalle regioni’. Lo afferma Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione Agricoltura a Palazzo Madama e relatrice del provvedimento.
‘Il tema della biodiversità è diventato centrale anche nelle politiche e nelle strategie internazionali ed europee. Non è per addetti ai lavori, ricercatori o integralisti dell’ambiente, ma è questione vitale, per noi e per il futuro delle prossime generazioni. Anche le regioni – spiega Pignedoli – hanno intrapreso diverse azioni volte alla difesa della biodiversità agraria, tra queste, iniziative di studio e ricerca e progetti di salvaguardia delle varietà e razze locali. Ecco perché l’obiettivo del ddl è quello di dettare una normativa quadro che integri e metta a sistema la legislazione regionale, gli indirizzi di carattere internazionale e l’ordinamento nazionale nella materia. Nell’esame in Commissione sono stati apportati modifiche al testo che l’hanno reso più preciso con il contributo di tutti i gruppi parlamentari. I punti principali del provvedimento: l’istituzione dell’Anagrafe nazionale della biodiversità che indica tutte le risorse genetiche locali di origine vegetale, animale o microbica a rischio di estinzione, l’istituzione del Portale nazionale della biodiversità per costituire un sistema di banche dati interconnesse e l’avviamento del Fondo per la tutela della biodiversità per sostenere le azioni degli agricoltori e degli allevatori nell’ambito del provvedimento. Importante infine la Rete nazionale della Biodiversità in cui istituzioni di diverso livello, agricoltori ‘custodi’, si attivano per svolgere ogni attività per valorizzare uno dei patrimoni più preziosi di cui il nostro paese dispone’.
‘Il tema della biodiversità è diventato centrale anche nelle politiche e nelle strategie internazionali ed europee. Non è per addetti ai lavori, ricercatori o integralisti dell’ambiente, ma è questione vitale, per noi e per il futuro delle prossime generazioni. Anche le regioni – spiega Pignedoli – hanno intrapreso diverse azioni volte alla difesa della biodiversità agraria, tra queste, iniziative di studio e ricerca e progetti di salvaguardia delle varietà e razze locali. Ecco perché l’obiettivo del ddl è quello di dettare una normativa quadro che integri e metta a sistema la legislazione regionale, gli indirizzi di carattere internazionale e l’ordinamento nazionale nella materia. Nell’esame in Commissione sono stati apportati modifiche al testo che l’hanno reso più preciso con il contributo di tutti i gruppi parlamentari. I punti principali del provvedimento: l’istituzione dell’Anagrafe nazionale della biodiversità che indica tutte le risorse genetiche locali di origine vegetale, animale o microbica a rischio di estinzione, l’istituzione del Portale nazionale della biodiversità per costituire un sistema di banche dati interconnesse e l’avviamento del Fondo per la tutela della biodiversità per sostenere le azioni degli agricoltori e degli allevatori nell’ambito del provvedimento. Importante infine la Rete nazionale della Biodiversità in cui istituzioni di diverso livello, agricoltori ‘custodi’, si attivano per svolgere ogni attività per valorizzare uno dei patrimoni più preziosi di cui il nostro paese dispone’.