‘La grande sfida di questo tempo nel nostro paese è fare spending review senza effettuare tagli lineari. E’ il caso, nel decreto Irpef, della riduzione degli importi del 5% dei contratti in essere per l’acquisto o la fornitura di beni e servizi, prevista dal testo del Governo. Non si può, da un lato, richiedere una più alta qualità dell’alimentazione nelle scuole e ospedali e dall’altra applicare riduzioni orizzontali in tutti i settori in egual misura’. Lo afferma la senatrice del Pd Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione Agricoltura a Palazzo Madama e prima firmataria dell’emendamento che esclude le mense scolastiche ed ospedaliere dalla riduzione del 5% dei contratti in essere per l’acquisto o la fornitura di beni e servizi. ‘I contratti relativi ai servizi di ristorazione scolastica e ospedaliera nel nostro Paese – continua – vengono considerati servizi pubblici essenziali. Ridurre del 5% tali contratti può avere, visto i bassi margini dei servizi, un impatto negativo sulla qualità della nutrizione e della sicurezza alimentare, a svantaggio delle fasce più delicate della popolazione, cui i servizi di ristorazione sono rivolti, ovvero bambini e pazienti. Auspico quindi che proprio nel momento in cui cresce la consapevolezza di quanto mangiare sano sia importante, venga accolto l’emendamento che ho presentato su questo tema, in un ottica di miglioramento con misure, settore per settore, mirate e non generiche’.

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