La senatrice del Pd Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione Agricoltura del Senato, presenta un’interrogazione ad Agea ‘E’ inconcepibile come in tempi come questi, quando si chiede rigore e si inneggia alla spending review, venga previsto in Agea il pagamento di una parcella di 5,5 milioni di euro ad uno studio commercialista per la gestione di un contenzioso’. Lo dichiara la senatrice del Partito Democratico Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione Agricoltura di Palazzo Madama, che in questi giorni ha presentato un ulteriore interrogazione riguardante il caso Agea. ‘La questione – spiega – è legata alla definizione dei crediti di imposta Iva maturata da Agea nei confronti dell’Agenzia delle entrate per un ammontare di 100 milioni di euro per gli anni 2001-2005 in un contenzioso che oltretutto non parrebbe avere livelli così alti di complessità’. Con questa interrogazione rivolta ai ministri delle politiche agricole alimentari e forestali Nunzia Di Girolamo e dell’economia e delle finanze Fabrizio Saccomanni, la senatrice Pignedoli chiede ‘conferma di tale informazione, di conoscere i termini del contratto in cui si incarica lo studio commercialista Voglino che ha emesso ora cinque fatture che complessivamente portano ad una cifra così rilevante e quali criteri vengano adottati dall’Agea nell’assegnazione degli incarichi esterni per la gestione dei contenziosi e a quali professionisti siano stati affidati negli ultimi dieci anni’. ‘Occorre urgentemente una azione di riforma completa – conclude Pignedoli – nessun sistema produttivo può farcela se gli strumenti pubblici non rispondono a criteri di rigore ed efficienza. Questo è, poi, un caso che ha dell’incredibile, una cifra così esorbitante che dovrebbe essere spesa dallo Stato per accordarsi con se stesso. Bisogna voltare decisamente pagina e presto’.