‘La scarcerazione per decorrenza dei termini di custodia cautelare di Ivan Forte, che uccise brutalmente la compagna Tiziana Olivieri a Fontana di Rubiera è un fatto inaccettabile.
Non è bastata una cofessione in piena regola per la condanna dell’ennesimo femminicidio, ora il ritardo di una perizia psichiatrica potrebbe mettere a serio repentaglio anche la vita del figlio e dei famiglairi della vittima’.
A dichiararlo è la senatrice PD Leana Pigendoli che prosegue ‘la violenza sulle donne dIlaga nel nostro Paese e nonostante ciò, ad oggi, non abbiamo ancora ratificato la Convenzione di Istanbul, così come chiesto dal Pd in moltissime diverse occasioni. Serve una giustizia in grado di prendersi carico delle denunce di molestie e che sia in grado di condannare fermamente gli omicidi di genere. ‘Inoltre – prosegue la parlamentare democratica – è necessario puntare sulle 4P indicate dalla Convenzione No More: prevenzione, protezione, persecuzione del reato e del persecutore e promozione di una cultura differente ‘.
‘Quello di Rubiera, purtroppo, non è un caso isolato. E’ questione di cultura e di impegno civile, solo con un’adeguata educazione al rispetto per le donne potremo sconfiggere questa piaga. Per questo – conclude Pigendoli – ho firmato l’appello di Ferite a Morte, affichè il governo e il parlamento si impegnino subito a convocare gli stati generali contro la violenza. Ogni riflettore che mira a sensibilizzare su questo tema va sostenuto’.

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