“Sull’Afghanistan il tema non è se fosse o meno giusto ritirarsi, perché una missione deve avere una conclusione. I problemi sono stati il come e il quando e mi permetto di esprimere tutto il mio dissenso sulle modalità con cui sono stati portati avanti gli accordi di Doha, perché non si dialoga coni Talebani senza far sedere al tavolo anche il governo afghano, che, con tutti i suoi limiti, era l’esecutivo legittimamente in carica. Mi associo ai ringraziamenti dei ministri nei confronti delle nostre Forze Armate, dell’intelligence e del corpo diplomatico per quanto hanno fatto finora. Ora che fare? Il ministro Di Maio ha delineato un buon piano e sono positive le condizioni poste dalla UE . Con i talebani si può negoziare per i corridoi umanitari, ma legittimarli è cosa diversa e non può che passare dalle condizioni: il tema centrale sono i diritti e quelli delle donne in particolare. Ora dobbiamo uscire dall’amarezza per come è finita, per questa sconfitta che è più politica che militare, con una proposta. Bisogna fare un investimento sulle nostre responsabilità su quel quadrante e non solo. E’ il momento di dare una svolta sulla Difesa europea che non è in contrasto con la Nato”. Lo ha detto in Aula la senatrice del Pd Roberta Pinotti, presidente della Commissione Difesa, che ha continuato: “La Nato è un’alleanza strategica ancora importante e può essere più qualificata con un forte punto di vista europeo. La costruzione di una difesa europea non è una questione tecnica, non è complicata la costruzione tecnica, è una scelta politica che deve essere supportata dalla politica estera. Ma io dico: se non ora, quando?”.


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