Caro direttore, le scrivo a proposito dell`articolo a firma Sergio Rizzo (Corriere della Sera, 25 gennaio), che chiama in causa il mio dicastero su una serie di punti, tutti meritevoli di essere chiariti, anche perché in alcuni casi sì defOrma la realtà, come si può agevolmente evincere anche solo analizzando gli atti parlamentati.
Credo sia utile, quindi, fornire un contributo alla trasparenza e rimettere in fila alcune questioni. Affermare oggi che ì costi del mutuo per l`acquisto delle navi della Marina sono pari al 3o% del totale è fuorviante. Ciò era previsto, in termini cautelativi, nella legge di Stabilità 2014 con riferimento ad un mutuo ventennale.
Proprio su questa previsione è successivamente intervenuto il governo con la legge di Stabilità 2015, rendendo disponibili direttamente le risorse necessarie e dunque rimodulando il finanziamento per escludere il mutuo e le connesse spese. Nell`articolo si fa inoltre riferimento ai parametri previsti dalla legge n.244/2olo; la relazione illustrativa di tale legge individua come obiettivo finale una spesa così ripartita: 25% esercizio, 25 % investimenti e 5o% per il personale. Che l`obiettivo sia tendenziale e raggiungibile solo a conclusione della riforma, prevista nel 2024, risulta lampante solo considerando il dato attuale delle spese di personale che è intorno al 70%.
Rispetto alla consistenza numerica degli uffici di mia diretta collaborazione, sottolineo che la riduzione del 20% in vigore dal i gennaio 2015 è stata da me anticipata con esplicita richiesta nel corso del 2014 ed è già stata attuata con l`indicazione di una riduzione complessiva da 145 a 116 persone.
Riguardo «Difesa Servizi» è indispensabile precisare che essa, per legge, non ha nessun ruolo nella cessione degli immobili e degli alloggi militari.
Come ministro, anche in ragione dei risultati realizzati dalla società nei suoi primi tre anni di vita, ho potuto verificarne l`utilità perché consente allo Stato di realizzare risorse mettendo più agevolmente a disposizione della comunità i beni e i servizi della Difesa. Non ho quindi alcuna difficoltà ad affermare che rispetto ai miei iniziali dubbi, ho avuto modo di ricredermi.
È priva di fondamento l`affermazione che «non ci sia nessuna voglia di razionalizzare» e che ciò sia «desumibile da piccoli ma significativi dettagli»: infatti sorprende come siano sfuggiti i numerosi provvedimenti già in tal senso adottati e tra questi mi limito a citare: l`avviata dismissione di 385 caserme, l`effettuata vendita di auto blu, la riduzione degli alloggi di rappresentanza da 55 a 6, la abrogazione del grado vertice delle armi e dei corpi, l`abrogazione della promozione alla vigilia della cessazione dal servizio, la direttiva per la riduzione dei consumi energetici.
Infine quanto al fenomeno delle assunzioni in industrie della difesa di figure apicali di militari in congedo, in assoluta sintonia conta posizione emersa nell`indagine conoscitiva del maggio 2014 della commissione difesa, ho formalmente condiviso il ddl Galli (AC 2428) inteso a eliminare il fenomeno ed altrettanto coerentemente ho inteso esprimere parere favorevole alla Presidenza del Consiglio dei ministri circa il passaggio di tale progetto in sede legislativa. Desidero quindi rivendicare con l`incisività che il caso richiede la costante azione che ho impostato sin dalle prime battute del mio incarico, rivolta alla razionalizzazione, ottimizzazione e riqualificazione e controllo dell`attività dei centri di spesa del mio ministero. Sen. Roberta Pinotti
Ministro della Difesa
Il costo del mutuo era di 1,598 miliardi su uno stanziamento totale di 5,391: il 29,7%. Nonostante l`encomiabile riduzione degli organici ci sono ancora alla Difesa ben quattro vicecapi di gabinetto, uno per ogni forza armata: ecco un piccolo ma significativo dettaglio. Per quanto riguarda infine Difesa Servizi giova ricordare che prima di diventare ministro la senatrice Pinotti aveva perfino proposto una legge per la sua soppressione. (s.riz.)
Credo sia utile, quindi, fornire un contributo alla trasparenza e rimettere in fila alcune questioni. Affermare oggi che ì costi del mutuo per l`acquisto delle navi della Marina sono pari al 3o% del totale è fuorviante. Ciò era previsto, in termini cautelativi, nella legge di Stabilità 2014 con riferimento ad un mutuo ventennale.
Proprio su questa previsione è successivamente intervenuto il governo con la legge di Stabilità 2015, rendendo disponibili direttamente le risorse necessarie e dunque rimodulando il finanziamento per escludere il mutuo e le connesse spese. Nell`articolo si fa inoltre riferimento ai parametri previsti dalla legge n.244/2olo; la relazione illustrativa di tale legge individua come obiettivo finale una spesa così ripartita: 25% esercizio, 25 % investimenti e 5o% per il personale. Che l`obiettivo sia tendenziale e raggiungibile solo a conclusione della riforma, prevista nel 2024, risulta lampante solo considerando il dato attuale delle spese di personale che è intorno al 70%.
Rispetto alla consistenza numerica degli uffici di mia diretta collaborazione, sottolineo che la riduzione del 20% in vigore dal i gennaio 2015 è stata da me anticipata con esplicita richiesta nel corso del 2014 ed è già stata attuata con l`indicazione di una riduzione complessiva da 145 a 116 persone.
Riguardo «Difesa Servizi» è indispensabile precisare che essa, per legge, non ha nessun ruolo nella cessione degli immobili e degli alloggi militari.
Come ministro, anche in ragione dei risultati realizzati dalla società nei suoi primi tre anni di vita, ho potuto verificarne l`utilità perché consente allo Stato di realizzare risorse mettendo più agevolmente a disposizione della comunità i beni e i servizi della Difesa. Non ho quindi alcuna difficoltà ad affermare che rispetto ai miei iniziali dubbi, ho avuto modo di ricredermi.
È priva di fondamento l`affermazione che «non ci sia nessuna voglia di razionalizzare» e che ciò sia «desumibile da piccoli ma significativi dettagli»: infatti sorprende come siano sfuggiti i numerosi provvedimenti già in tal senso adottati e tra questi mi limito a citare: l`avviata dismissione di 385 caserme, l`effettuata vendita di auto blu, la riduzione degli alloggi di rappresentanza da 55 a 6, la abrogazione del grado vertice delle armi e dei corpi, l`abrogazione della promozione alla vigilia della cessazione dal servizio, la direttiva per la riduzione dei consumi energetici.
Infine quanto al fenomeno delle assunzioni in industrie della difesa di figure apicali di militari in congedo, in assoluta sintonia conta posizione emersa nell`indagine conoscitiva del maggio 2014 della commissione difesa, ho formalmente condiviso il ddl Galli (AC 2428) inteso a eliminare il fenomeno ed altrettanto coerentemente ho inteso esprimere parere favorevole alla Presidenza del Consiglio dei ministri circa il passaggio di tale progetto in sede legislativa. Desidero quindi rivendicare con l`incisività che il caso richiede la costante azione che ho impostato sin dalle prime battute del mio incarico, rivolta alla razionalizzazione, ottimizzazione e riqualificazione e controllo dell`attività dei centri di spesa del mio ministero. Sen. Roberta Pinotti
Ministro della Difesa
Il costo del mutuo era di 1,598 miliardi su uno stanziamento totale di 5,391: il 29,7%. Nonostante l`encomiabile riduzione degli organici ci sono ancora alla Difesa ben quattro vicecapi di gabinetto, uno per ogni forza armata: ecco un piccolo ma significativo dettaglio. Per quanto riguarda infine Difesa Servizi giova ricordare che prima di diventare ministro la senatrice Pinotti aveva perfino proposto una legge per la sua soppressione. (s.riz.)