“La lettera appello di Renzi, Muscat, Verhofstadt, Rivera e altri leader europei è un importante contributo ad un confronto e a una più ampia convergenza che vada da Tsipras a Macron e coinvolga tutta la famiglia socialista, che rimane l’asse portante di una credibile alternativa alle forze del nazionalismo e dell’antieuropeismo. Il terreno del confronto va innaffiato di proposte di profonda riforma e di messaggi coraggiosi ai cittadini europei”. Lo scrive il senatore Gianni Pittelli, capogruppo del Pd nella Commissione Affari europei, in un intervento su Formiche.net
“Bisogna ‘rifondare’ questa Europa – scrive Pittella – e per questo servono proposte.
Innanzitutto, riformiamo l’assetto istituzionale europeo per renderlo più democratico e meno paralizzato dai veti incrociati. Il Parlamento Europeo sia una camera legislativa vera. Se non nel 2019, almeno per il 2024 introduciamo le liste transnazionali, facendo eleggere direttamente ai cittadini il Presidente della Commissione Europea. Portiamo a termine le riforme della governance economica e finanziaria dell’Unione: Ministero delle Finanze europeo, Eurobond, Unione bancaria, Fondo Monetario Europeo e BCE in prestratrice di ultima istanza. Rivediamo il Fiscal Compact e dotiamo di capacità fiscale il bilancio dell’eurozona per investire in infrastrutture e innovazione. Non dimentichiamoci dell’agenda sociale, contro le discriminazioni: dei giovani, dei disoccupati, delle famiglie povere. Sosteniamo i paesi membri nella loro transizione ecologica, energetica ed agricola. Diamo un seguito alle promesse del Presidente Juncker, e investiamo veramente nel nostro rapporto con l’Africa”.


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