Il Senato ha approvato la legge di delegazione europea, quella europea e le due relazioni consuntiva e programmatica sul ruolo dell`Italia nell`Unione.
 È un fatto positivo: abbiamo lavorato con intensità e serietà. Desidero darne atto e ringraziare i relatori, i componenti della commissione Politiche dell`Unione europea, dirigenti e collaboratori.
 I senatori, al di là delle legittime posizioni politiche, si sono impegnati per approvare provvedimenti che – nell`assenza di decisioni sulle leggi comunitarie del 2011 e 2012 hanno appesantito il numero di infrazioni che gravano sul nostro paese. Le infrazioni non indeboliscono soltanto l`autorevolezza dell`Italia, ma fanno anche rischiare il pagamento di forti sanzioni. Sono certo che anche dalla camera dei deputati verrà un tempestivo ed efficace contributo per chiudere gli arretrati contenuti in queste leggi europee.
È necessario guardare avanti, fare squadra come sistema paese per utilizzare tutte le risorse a nostra disposizione. Niente potrebbe giustificare la restituzione all`Unione europea, per incapacità di impiegarli, di finanziamenti disponibili per lo sviluppo e la modernizzazione dell`Italia.
Occorre impegnarsi nella fase in cui si costruiscono le decisioni europee, così da far valere maggiormente le esigenze e gli interessi dell`Italia.
Nella risoluzione approvata dal senato si impegna il governo ad aderire alla cooperazione rafforzata che ha istituito il brevetto unico europeo. Infine, bisogna operare per il successo della nostra presidenza del Consiglio dell`Unione europea da luglio a dicembre del 2014, dando rilievo principale a due temi: le riforme per far compiere all`Unione passi avanti concreti verso la realizzazione di una vera democrazia sovranazionale; il Mediterraneo, perché, con un ruolo forte e diretto dell`Unione, si affermi un percorso di cooperazione, sviluppo giusto e sostenibile, si operi per porre fine ai conflitti e costruire la pace. Appare grave l`assenza di una voce unitaria dell`Europa durante la Primavera araba, nei difficili mesi che ne sono seguiti – dalla Libia alla Siria – e ancora in queste ore drammatiche per l`Egitto.

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