Martedì 9 novembre a Roma, la Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato italiano ha ricevuto in riunione una delegazione della commissione Affari europei del Senato francese.
Tale riunione, che si colloca nella scia di un rapporto già consolidato tra le due Camere, ha permesso ai Senatori dei due Paesi di avere uno scambio sulle grandi sfide europee alla vigilia della presidenza francese del Consiglio dell’Unione europea che avrà inizio il 1°gennaio prossimo e durerà un semestre.
Questi nutriti scambi hanno messo in luce i punti di convergenza sulla politica europea tra l’Italia e la Francia e in particolare tra i due Senati.
Nella comune soddisfazione per l’importante impegno finanziario senza precedenti messo in campo dall’Unione europea al servizio del rilancio dopo la pandemia, i senatori hanno avuto uno scambio sulle riforme nazionali previste dai piani nazionali di ripresa e di resilienza e sul futuro del patto di stabilità e di crescita. Per quanto attiene alla Conferenza sul futuro dell’Europa, sono risultate condivise le stesse aspettative rispetto a questo esercizio democratico e riguardo alla centralità delle questioni istituzionali, segnatamente sul perimetro dei temi che richiedono l’unanimità del Consiglio. In merito alle sfide migratorie, nonostante le varie situazioni e difficoltà nazionali, i senatori dei due paesi concordano nel ritenere che la risposta può essere solo europea e che l’“ognuno per sé” non può funzionare. Le questioni energetiche sono viste in modo diverso dai due versanti delle Alpi, e anche in seno a ciascuna assemblea, in particolare per quanto riguarda il ruolo del nucleare o i rischi di dipendenza da alcuni fornitori di energia extra-europei. Tuttavia, anche su questo tema, i senatori dei due Paesi ritengono che la scala pertinente per affrontare questi argomenti sia quella europea.
I presidenti delle due commissioni, Dario Stefàno per il Senato italiano e Jean-François Rapin per l’Istituzione francese, sono stati concordi nel ritenere che gli scambi tra le due Camere Alte dovrebbero tornare ad essere regolari come lo erano prima della pandemia, al fine di approfondire una cooperazione capace di alimentare una vera e propria coppia franco-italiana.


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