IL CONSIGLIO EUROPEO TRA I DIVERSI ARGOMENTI IN AGENDA, TRA CUI LE POLITICHE SULL`IMMIGRAZIONE, affronterà anche la questione cruciale del completamento dell`Unione economica e monetaria. Si tratta di decidere se accelerare il percorso realmente federale che, anche con il nuovo insieme di regole (six pack e two pack), sembra poter dare buoni frutti in termini di politiche di crescita, o se al contrario tornare a mettere al centro del dibattito controlli, sanzioni, procedure e nuove gabbie dentro le quali si dovrebbe collocare lo sviluppo di ciascuno stato membro e che, invece, sono spesso divenute freno alla crescita.
Credo che non ci siano dubbi su quale sia la strada da intraprendere, come il presidente Letta ha ricordato ieri nel suo intervento alle Camere, ed è quella che mira alla crescita in ottica coordinata e federale. Occorre evitare che il Consiglio si riduca ad una approvazione regolamentare di nuove procedure, senza discutere e mettere in agenda politiche propulsive. Nelle bozze di conclusione del Consiglio europeo che stanno circolando si ipotizza invece di dare alle autorità dell`Unione la possibilità di un controllo stretto sulle politiche nazionali, comprese le politiche del lavoro, l`efficienza dei servizi pubblici, l`educazione. Anche queste delicatissime politiche diverrebbero oggetto dei famosi «contractual arrangements», veri e propri protocolli vincolanti d`intesa fra Stati e autorità dell` Unione diretti a condizionare nei dettagli delicatissime scelte politiche nazionali. Non può essere questo il modello da seguire: la costruzione di nuove gabbie, senza affrontare con una prospettiva complessiva gli squilibri dell`euro zona, non è la strada che ci permette di avanzare e superare i problemi e gli squilibri esistenti. Le difficoltà e le asimmetrie dell`eurozona vanno affrontate in un`azione di coordinamento e in una prospettiva genuinamente federale. Serve muoversi per rafforzare e accelerare l`approdo ad una vera e propria politica economica comune dell`Ue, dentro la quale ciascuno stato membro possa trovare i propri spazi di sviluppo e corrispondere ai propri doveri verso l`insieme della comunità, con atteggiamento più responsabile e più solidale. Ecco il senso dell`obiettivo degli Stati Uniti d`Europa, che significa rafforzare l`Unione economica, politica e sociale, superando una visione troppo burocratica e solo rigorista, adottando una politica di crescita comune dentro la quale inquadrare meccanismi di assistenza finanziaria, sostegno alle riforme strutturali per gli Stati che ne hanno necessità, rispetto degli impegni comuni, inteso come collaborazione per crescere e non come vincolo costrittivo. Solo così potremo dare davvero forza all`Unione. Solo così potremo rilanciare quell`Europa della crescita e del lavoro che è l`unica possibilità se vogliamo tornare ad occupare un ruolo nel mondo, come portatori di un modello di sviluppo sostenibile, etico, sul rispetto dei diritti e sull`innovazione.

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