“Il recovery plan rappresenta una straordinaria e irripetibile occasione per l’Italia di cogliere in una crisi terribile ed epocale come quella innescata dal Covid la possibilità di cambiare in positivo, in senso più equo, più sostenibile, più inclusivo, innovativo e paritario, il modello sociale ed economico. Un cambiamento che non può ignorare, né prescindere o anche solo sottovalutare la spinta, la forza, l’intelligenza, l’esperienza concreta che le donne hanno messo a disposizione dell’Italia nell’affrontare le fasi più dure della pandemia e per far ripartire il Paese” lo scrive la senatrice Pd Valeria Fedeli in un articolo pubblicato su La 27esima Ora. “Fin dal maggio scorso, con la mozione per un piano straordinario per l’occupazione femminile e successivamente attraverso pareri e atti, il Parlamento ha compiuto una scelta politica in questo senso, di interventi di sistema, e impegnato il governo a mettere in campo quegli investimenti necessari, sia attraverso l’uso del recovery fund che con la legge di bilancio e quindi per i prossimi anni, ad affrontare i nodi strutturali che imbrigliano il potenziale di sviluppo del nostro Paese e che continuano a causare ritardi e discriminazioni. In una fase come quella che stiamo attraversando, per non rischiare di perdere risorse e strumenti messi a disposizione dall’Europa, è fondamentale – si legge ancora – coerenza e unità d’intenti tra le istituzioni, tra Camere e Governo, Regioni e Comuni e un raccordo stretto tra linee d’azione”. La senatrice dem sottolinea inoltre come “anche rispetto al lavoro fatto dal Parlamento e alla mobilitazione civica, ampia e trasversale, che le donne stanno da mesi facendo vivere nel Paese, una cabina di regia per l’uso delle risorse senza donne – o con una rappresentanza non significativa – e previsto stanziamento di poco più di 4 miliardi in 6 anni sono da considerare non rispondenti sia alle attese che agli obiettivi per la ripartenza. (…) Non è nemmeno stato attivato quel meccanismo di valutazione ex ante dell’impatto di genere delle misure e delle politiche pubbliche già previsto nella mozione votata a maggio al Senato e citato al punto 23 anche da una proposta di risoluzione votata il 9 novembre scorso al Parlamento europeo”. “Il premier Conte, tutto il governo e il Parlamento – si legge nelle conclusioni – colgano in queste proposte un’opportunità per rafforzare l’azione per la ripresa (…) e per restituire alle prossime generazioni di donne e uomini il futuro che meritano”.


Ne Parlano