Nei giorni scorsi la Camera e il Senato hanno votato una risoluzione che impegna il governo ad assumere ogni decisione sul ricorso alla linea di credito sanitaria del Mes solo a seguito di un dibattito parlamentare e previa  presentazione da parte del governo di un`analisi dei fabbisogni e di un piano dettagliato dell`utilizzo degli eventuali finanziamenti.
La palla quindi passa al governo, che deve presentare una bozza di piano quanto prima. Nel caso h, della linea di credito Pandemie Crisis Support, la procedura è molto più semplice rispetto al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in quanto i finanziamenti richiesti sono minori e le procedure sono già consolidate in seno al consiglio dei governatori, come previsto dal trattato istitutivo del Mes e dall`accordo sulla lineadi credito stessa.
L`accordo sulla linea di credito prevede che i fondi debbano essere destinati sostenere il finanziamento nazionale dei costi diretti e indiretti relativi all`assistenza sanitaria, alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi del Covid-19. Occorre quindi attivarsi speditamente e considerare le seguenti priorità: 1) rafforzare la sanità territoriale, per prevenire assembramenti nei punti nevralgici della sanità; 2) creare nuove strutture Covid, per prevenire contagi con i pazienti di altre malattie; 3) potenziare la telemedicina, l`assistenza domiciliare e la rete dei medici di base, sempre in ottica di riduzione dei contatti; 4) rafforzare il supporto psicologico; 5) valutare l`impiego del Mes per aumentare la capacità del trasporto pubblico locale, considerando che questo potrà avere un effetto positivo sulla prevenzione di nuovi contagi. Solo con un piano concreto si potrà uscire dalla trappola ideologica che vede contrapposti i sì e i no al Mes, e si potrà discutere finalmente di come i fondi europei possono essere usati a beneficio dei cittadini italiani.


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