‘Il semestre europeo a guida italiana si conclude con un bilancio molto positivo. Per la prima volta, grazie alla decisa azione del nostro Paese, le parole crescita e
occupazione sono entrate in maniera ineludibile nell’agenda europea. Il Piano Juncker è un passo iniziale, certamente insufficiente nelle risorse sin qui stanziate, ma che sarebbe sbagliato sottovalutare nella sua portata politica: si è rotto un argine, che in questi anni aveva paralizzato l’Eurozona aggravando le conseguenze della crisi’.
Lo dichiara il senatore del Partito Democratico Giorgio Tonini, responsabile Federalismo ed Europa del Pd.
‘E ciò è stato possibile grazie alla politicizzazione delle elezioni europee – sottolinea l’esponente pd – allo straordinario risultato elettorale del Partito democratico, che ha almeno in parte compensato la prova deludente degli altri partiti socialisti europei, e ha consentito di costituire la nuova Commissione europea attraverso una soluzione di compromesso, che ha aperto la strada ad una significativa correzione di rotta nella politica economica dell’Unione’.
‘La grande manifestazione di Parigi, con la quale l’Europa ha risposto unita alla sfida del terrorismo fondamentalista, testimonia come non solo in campo economico, ma anche in quello della politica estera e di sicurezza ci sia bisogno di più Europa, con riforme coraggiose e con maggiore integrazione. La nomina di Federica Mogherini ad alto rappresentante è un altro importante frutto della linea politica che ha ispirato il semestre di presidenza italiana. Ora si tratta di proseguire con vigore su questa strada visto che grazie all`Italia ora è possibile un`altra Ue’ conclude Tonini.

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