C`è il sottosegretario Gentile a creare tensioni, ma ci sono pure i nodi della giustizia a generare allarme al Nazareno. Insomma, sia il riconfermato sottosegretario Cosimo Maria Ferri che il neoviceministro Enrico Costa, dentro al Pd hanno creato più di qualche mal di pancia. Per questa ragione Felice Casson parla chiaramente di «binari opposti». Perché sulla giustizia, «noi del Pd siamo una cosa, quelli del Nuovo centrodestra un`altra».
Dunque posizioni inconciliabili?
«Le critiche su Ferri le conosciamo e le conoscevamo anche prima».
Quanto alla nomina di Costa?
«Contraddittoria, perché segnala un compromesso sulla giustizia con il Nuovo centrodestra. E io lo avevo detto chiaramente nel mio intervento al Senato: sulla giustizia siamo all`opposto rispetto a loro. Abbiamo visioni diverse e Costa rappresenta il nostro opposto».
E adesso?
«C`è una contraddizione all`interno del ministero della giustizia sulla quale il ministro Orlando, in prima battuta, ma anche il presidente del Consiglio dovranno stare molto attenti».
Poi ci sono pure gli inquisiti…
«Renzi tiene molto all`immagine e questa è una brutta scivolata. A livello dì governo non dobbiamo presentare persone che hanno a che fare con la giustizia».
La frittata ormai è fatta, non trova?
 «Queste persone possono benissimo fare un passo a lato e aspettare di risolvere i loro problemi giudiziari. Lasciamo da parte i vincoli giuridici, direi che è una questione di immagine nuova che il Pd deve dare: pulizia e trasparenza».