La cosa migliore sarebbe stata andare al voto. Così invece ci si chiede di continuare a governare con Alfano, con una formazione con la quale il Pd non ha proprio niente in comune. E la cosa è inaccettabile». Il senatore Felice Casson aspetta di sentire cosa dirà Matteo Renzi in parlamento prima di decidere, ma il suo voto a favore di un governo guidato dal sindaco di Firenze, così come quello degli altri senatori civatiani, non è affatto scontato. «Non mi piace minacciare», precisa. «Aspettiamo di vedere cosa esce dal passaggio parlamentare e poi decideremo. Ma ritengo che il Pd sia alternativo al centrodestra e che mettere in campo un governo di così ampio respiro senza passare per il voto elettorale sembra un po` anomalo e ai limiti dell`accettabilità costituzionale. 
Ma finora avete governato con il centrodestra di Alfano. Cosa cambia adesso rispetto a prima?
La perplessità è ancora più forte rispetto a prima, perché durante questi mesi di governo Letta su vari temi ci siamo scontrati continuamente con il Ncd. Non si capisce in questo momento cosa cambierebbe. Le faccio degli esempi: in materia di giustizia, di legalità, con il Ncd ragioniamo in maniera totalmente diversa. Altro tema su cui ci siamo divisi, anche all`interno del Pd, sono gli F35. Ci sono temi, come il conflitto di interessi, che non possono neanche essere menzionati perché sono subito origine di conflitto con il Ncd. E poi pensi al caso Shalabayeva: ricordo che nel mio intervento al Senato dissi che si trattava di una azione coperta tipica dei servizi segreti e alla fine dissi che votavo la fiducia al governo per disciplina di partito, visto che Letta l`aveva chiesta per sé. Però eravamo totalmente all`opposto. Lo stesso con il ministro Cancellieri, ma non solo per il caso Ligresti. In tema di giustizia con il governo Letta c`è stato il vuoto assoluto. E` stato scelto un profilo basso, e qui sembra che si voglia continuare a mantenerlo basso.
Mentre lei vorrebbe un segno di discontinuità più forte.
Credo che sia molto difficile darlo, perché se si sceglie un partner di un certo tipo di sa anche cosa questo partner può o non può dare. Quindi in materia di giustizia e legalità pretendere un cambiamento da Alfano e da Schifani, o in materia di sicurezza sul lavoro da Sacconi, o in materia di diritti da Giovanardi mi sembra che sia peggio che andar di notte.
Già, ma il governo o si fa con Alfano o non si fa.
E infatti è questo il problema. Bisognava scegliere la strada del voto, di un impegno per una legge elettorale vera, non solo di facciata, cosa che non c`è stata fino a questo momento.
Voi senatori civatiani siete sei, farete mancare tutti il voto al governo?
Un discorso del genere è prematuro. Noi abbiamo detto che manteniamo la nostra libertà assoluta di esprimerci. come abbiamo fatto in direzione nazionale. Aspettiamo di vedere cosa viene fuori dal passaggio parlamentare.
Potreste essere determinanti?
Può essere. Secondo gli ultimi numeri sì perché ci sarebbe una differenza di sei-sette senatori, quindi in certe situazioni possiamo essere decisivi. Anche perché è impossibile garantire la presenza di tutti i senatori a vita o comunque di tutti i senatori. Per carità: non è una minaccia o quasi una dichiarazione di guerra. Stiamo ragionando di politica e questo vogliamo  continuare a fare.