Regioni assenti da grandi temi che le riguardano, compresa riforma costituzionale
”Sorprendono le grida di giubilo della destra: i risultati elettorali, come la matematica, non sono un’opinione. Pd e centrosinistra hanno vinto conquistando cinque regioni su sette. Dispiace il risultato della Liguria ma il dato complessivo resta chiaro”. Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti.
”Occorrono pero’ riflessioni serie anche per chi ha vinto”, prosegue Chiti. ”L’astensionismo e’ preoccupante: oltre dieci punti in meno rispetto a cinque anni fa, circa venti rispetto al 2005, al di sotto anche del dato delle europee. Una democrazia non puo’ fare a meno della partecipazione. Un aspetto riguarda le Regioni: negli ultimi anni sono state assenti dai grandi temi nazionali, comprese quelle riforme che le toccano direttamente. Per non parlare di episodi di malcostume che ne hanno offuscato il prestigio. La risposta non e’ un velleitario ritorno al centralismo dello Stato. Restano urgenti buone riforme delle nostre istituzioni, che assicurino al tempo stesso governabilita’ e partecipazione dei cittadini. Non e’ tempo di deleghe.
Sono indispensabili poi scelte che consolidino una via d’uscita dalla crisi economica, sostenendo sviluppo e occupazione, a cominciare dai giovani.
Per la scuola e’ necessaria una riforma che coinvolga chi vi opera, garantisca formazione e rappresenti la via maestra per la promozione sociale delle persone.
Per quanto ci riguarda, dobbiamo completare la costruzione del Pd, che deve essere quella sinistra plurale che ha iniziato a rinnovare la vita politica del paese e che deve saper unire tutti i progressisti. Da anni attendono scelte che lo costruiscano come sede di confronto, di decisione e di iniziativa, non di perenne discussione sui candidati. Allo stesso tempo servono regole che precisino nelle istituzioni – dai Comuni al Parlamento – i temi sui quali e’ affermata la liberta’ di coscienza e quelli sui quali e’ doverosa la disciplina di partito”.

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