Io, a differenza di Civati e Puppato, riconosco la rilevanza del principio di maggioranza
Stefano Esposito è nero dalla rabbia. «Credevo di far parte del gruppo parlamentare del più grande partito italiano, ma senza accorgermene sono capitato nel più grande gruppo misto della storia repubblicana retto dalle regole dell`anarchia». Ce l`ha con i dissenzienti che hanno disertato il voto sulla sfiducia ad Alfano. In particolare con Laura Puppato. «Prenda atto che il Pd non è più il suo partito così smette di soffrire lei e di far incazzare noi».
 E` arrivato a minacciare di lasciare il gruppo se non verranno presi provvedimenti. Conferma?
«Se, come mi aspetto, ciò che io penso debba succedere non succederà, dopo l`assemblea di mercoledì prossimo non solo mi autosospenderò dal gruppo del Pd, ma anche dal partito. Io, a differenza di Civati e della Puppato, riconosco la rilevanza del principio di maggioranza. Alcuni colleghi, invece, sono abbonati al dissenso».
Addirittura?
«Qui non parliamo di un episodio isolato, ma di un elenco interminabile. Dalla fiducia al go- verno Letta agli F35, dalla Tav al finanziamento pubblico dei partiti, fino alle ultime mozioni: non votarle, specie dopo l`intervento di Zanda, equivaleva di fatto a sfiduciare l`esecutivo. Civati e Puppato non fanno altro dall`inizio della Legislatura che sputare sul Pd. Un partito che, tra l`altro, lo stesso Civati si candida a guidare».
 Ma la logica conseguenza dell`intervento di Zanda non avrebbe dovuto tradursi in un voto di sfiducia ad Alfano?
«Nessuno di noi riteneva Alfano salvabile. Ma se fosse stato sfiduciato il governo sarebbe andato a casa. E chi si sarebbe preso la responsabilità di portare gli italiani al voto? La nostra è stata una fiducia al governo Letta, non ad Alfano. Zanda lo ha spiegato chiaramente, per questo i distinguo sono ancora più scandalosi».
Le loro motivazioni non la convincono?
«Credo che dietro ci sia solo una speculazione politica a fini congressuali. Ed è ora di dire basta. Posso capire le diverse opinioni sui temi di coscienza come l`aborto, la fecondazione assistita o l`eutanasia, ma qui abbiamo superato il limite. Così nel gruppo non ci si sta più. Mi ero impegnato a votare alla seconda chiama, come ho fatto, ma non è più ammissibile che loro passino per gli eroi e noi per i cretini che credono ad Alfano, per quelli che vogliono tenersi attaccati alla cadrega».

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