All’arbitro compete la puntuale applicazione delle regole; l’arbitro deve essere e sarà imparziale: i giocatori lo aiutino con la loro correttezza”. Con queste parole Sergio Mattarella, stamani a Montecitorio, si è presentato alle Camere riunite giurando sulla Costituzione.
Un richiamo al dovere di ciascun Senatore e Deputato: rappresentare i cittadini, essere lo specchio di ciascun Italiano e mettere in campo ogni sforzo per realizzarne le aspettative, fronteggiando ogni giorno “le difficoltà che sottraggono il futuro a ragazzi e ragazze”. Parole che delineano una presidenza al servizio del Paese, di più dei cittadini. Il Presidente Mattarella affonda le sue riflessioni nel significato più profondo della Costituzione che indica la strada maestra per l’unità del Paese, della comunità. Un discorso di insediamento in cui trovano spazio diritti e doveri della Carta costituzionale e i valori dei padri costituenti, con quel richiamo forte alla Resistenza ed al suo valore storico e morale. Diritto allo studio, al futuro, al talento, al lavoro, il ripudio della guerra e la ricerca della pace, la famiglia, la giustizia sociale, la legalità e la lotta alla corruzione e alla mafia “un cancro che distrugge le speranze”. Un elenco corposo, sentito, sofferto laddove coincide con le vicende personali e professionale, quelle di un giurista che scelse la politica nella Palermo degli anni ’80 dove, troppo spesso, governavano i proiettili.
Non un passaggio scontato, non una parola oltre il necessario. Gli applausi dell’aula tutta a certificare la scelta dell’uomo giusto al momento giusto. Un garante della Costituzione pronto a guidarne la modifica “sia portata a compimento la riforma per renderla più adeguata la nostra Democrazia”; un Presidente che guarda avanti, invitando a superare “generiche esortazioni a guardare al futuro” e quel futuro lo fissa negli occhi, invitando tutti a fare lo stesso. Per questo il suo discorso supera i confini del Paese e si rivolge all’Europa “del diritto e della democrazia” esortandola a una “robusta iniziativa di crescita”, a sostenere l’Italia nel soccorso degli esuli che fuggono da situazioni drammatiche, nell’impegnare ogni risorsa nel contrasto al terrorismo perché è diritto di ciascun cittadino vivere in pace. “Mettersi al servizio del bene comune”: questo l’invito rivolto alle Camere Riunite, la stella polare che da sempre guida la buona politica a tutti i livelli istituzionali con particolare attenzione ai servizi alla persona inclusivi delle tante espressioni di volontariato e di cittadinanza attiva che l’Italia sa esprimere.

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