intimidazioni
‘La scommessa del lavoro della commissione e’ quella di raccontare le storie di intimidazioni agli amministratori locali, storie che spesso sono finite nella cronache locali, ma che devono diventare patrimonio della politica’. Lo ha detto la senatrice del Pd Doris Lo Moro, intervenendo alla presentazione della relazione conclusiva della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali. Il presidente del Senato ha ricordato altri dati della Commissione.
‘A lanciare l’allarme e’ stata la Calabria, da oltre un decennio, coinvolta da intimidazioni massicce, e per questo il fenomeno delle intimidazioni agli amministratori locali diventava una cosa
che andava analizzata – ha aggiunto Lo Moro – tante sono le matrici di queste intimidazioni, ci sono tanti tipi di
intimidazioni e tanti sono gli amministratori che vengono uccisi a nord e sud’.
La senatrice Pd ha ricordato poi che ‘negli ultimi 40 anni in Itala ci sono stati 132 omicidi che hanno come vittime amministratori locali in carica e candidati, dato che ha sorpreso anche noi, credo che non si sia mai riflettuto abbastanza su questo . Poi c’e’ il caso eclatante che riguarda le dimissioni, che portano allo scioglimento del consiglio comunale, e anche su questo non c’e’ stata un’attenzione delle Prefetture. Abbiamo localizzato almeno 70 casi negli ultimi 40 anni, per 21 di questi e’ conseguito lo scioglimento per mafia. La localizzazione delle intimidazioni e’ concentrata soprattutto nel sud, nei piccoli comuni, ma si sta allargando a tutta Italia’.
Cosa serve per rompere la solitudine degli amministratori locali? ‘Non e’ possibile che non ci sia una banca dati – ha concluso Lo Moro – si deve creare, e abbiamo parlato con le Prefetture, una banca dati nazionale’.