Caro direttore, il congresso del Pd interpella anche chi, come il sottoscritto, ha accettato un impegno nelle istituzioni senza avere alle spalle una militanza nel partito. Con l`assemblea di oggi il Pd concluderà la partita a scacchi sulle regole. Meno male. Per capirla, la si capiva. Ma un`introduzione troppo lunga potrebbe far temere un libro debole sul seguito. Poiché questo non sarebbe augurabile, ti chiedo ospitalità per porre, ai candidati alla segreteria del Pd, io punti che sfidano la cultura di governo del primo partito italiano.
Energia. Le fonti rinnovabili hanno ottenuto aiuti per oltre no miliardi di euro in vent`anni. Più del doppio del famigerato Cip 6. Un multiplo, a moneta costante, di tutti i fondi di dotazione assegnati a tutte le partecipazioni statali dal 1936 al 1992. Questa enorme distorsione, che ha generato pochissimi posti di lavoro, deriva dal decreto salva Alcoa, sostenuto anche dal Pd durante il governo Berlusconi. È stato o non è stato un errore blu? E siamo ora decisi a non ripeterlo e a riconsegnare agli italiani, con sgravi in bolletta, quanto di questo malloppo si possa recuperare senza violentare il diritto?
Finmeccanica. Il secondo gruppo manifatturiero italiano non può sostenere ancora turbine elettriche, treni e segnalamento ferroviario. Tre le soluzioni: vendere parte della difesa e spazio per rifinanziare questi tre settori; uscire da Ansaldo per concentrarsi e svilupparsi nel core business (c`è un`offerta della coreana Doosan per Ansaldo Energia, General Electric vorrebbe Ansaldo Sts e AnsaldoBreda ripulita); far rilevare queste partecipazioni di Finmeccanica dalla Cassa depositi e prestiti e poi negoziare le partnership internazionali e una grande intesa commerciale con Trenitalia sul trasporto regionale. Questa terza opzione imiterebbe l`esperienza francese di Alstom. Ottimo, se Cdp entrasse a condizioni di mercato. Meno buona la seconda opzione, ma ancora accettabile se venisse estesa alle tre Ansaldo la golden assets rule adottata per cedere Avio a Ge a protezione delle risorse strategiche nazionali. La prima opzione tranquillizzerebbe nell`immediato perfino il cardinale di Genova, ma poi la dura realtà dei conti farebbe scendere la notte su Finmeccanica e Ansaldo.
Privatizzazioni. Sull`esperienza degli anni 90 è in atto un ripensamento diffuso. Era ora. Ma poi? Il Pd sarà contro sempre, comunque e ovunque oppure si darà delle regole generali (il ricavato va a ridurre il debito pubblico e non a coprire il deficit corrente; si vende se il conseguente risparmio sugli interessi sarà superiore ai dividendi attesi) e particolari (ok, se le nuove proprietà daranno più chance alle imprese privatizzande e non meno).
Burocrazia. Gli alti burocrati frenano l`azione del governo, non sempre a ragione. Eugenio Scalfari propose anni fa l`abolizione del Tar del Lazio. Gli ha fatto eco Romano Prodi. Ma si potrà pure, più modestamente, vietare al giudice amministrativo, divenuto consigliere o dirigente di organi di governo, di tornare al Tar o al Consiglio di Stato.
Previdenza. 11 metodo contributivo nel calcolo delle pensioni richiede un risparmio previdenziale integrativo per la terza età. I fondi pensione raccolgono un quarto del gettito potenziale. Il capitale da questi accumulato, no miliardi di euro, è investito per il 70% all`estero, alle imprese italiane va solo qualche bond. Vogliamo offrire ai lavoratori l`opzione di rafforzare la loro posizione Inps destinandovi quanto oggi è riserva esclusiva dei fondi pensione? A parità di condizioni, avremmo più competizione nella previdenza e più entrate pubbliche, magari per ridurre il cuneo fiscale.
Informazione. Nel 2004, Prodi accettò l`idea di dividere la Rai servizio pubblico, alimentata dal canone, dalla Rai commerciale, attiva nella pubblicità. Poi non riuscì a mantenere l`impegno. Quell`idea è ancora valida? 11 servizio pubblico, utilizzando il digitale, potrebbe anche promuovere l`audiovisivo nazionale sul modello inglese di Channel 4. La Rai commerciale potrebbe andare in Borsa come public company, con o senza una golden share contro le scalate ostili, e smuovere le acque stagnanti della comunicazione.
Investimenti esteri. Possono essere un bene se, per esempio, Volkswagen ottenesse l`Alfa Romeo più un grande stabilimento Fiat, data l`agonia del marchio del Biscione. Sono un male, se l`estero viene qui per prendersi tecnologie e chiudere concorrenti. Sempre ottimo, invece, sarebbe l`investimento ex novo. Peccato sia scarsissimo. Perché? L`estero teme soprattutto l`incertezza del diritto e delle procedure. Una cartina di tornasole. La Medoilgas ha tutte le autorizzazioni per estrarre gas dal giacimento off shore Ombrina a 5 km dalla costa teatina. Ma il ministero dell`Ambiente, temendo la reazione di comitati di protesta abruzzesi, non firma: dopo la «Via» (valutazione d`impatto ambientale) vorrebbe ora introdurre l`«Aia» (autorizzazione ambientale integrata). Stiamo perdendo tempo in attesa delle elezioni regionali? Se vogliamo regole più stringenti, purché sempre nel quadro della scienza, fissiamole una volta per tutte. E per tutti. Sindacati. Se è vero che la Costituzione è la più bella del mondo, allora applichiamo anche gli articoli 39 sulla figura giuridica dei sindacati, 4o sull`esercizio del diritto di sciopero e 46 sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione dell`impresa. O nonostante l`impoverimento relativo del lavoro dipendente (e non solo), ci riteniamo ancora migliori dell`Ig Metal e della Spd? Banche. 11 Testo unico bancario ha 20 anni. Ha fallito i suoi obiettivi per il Paese. Le banche non sono diventate l`architrave delle privatizzazioni. Detengono alcune partecipazioni frutto di crediti inesigibili e si cibano dei frutti ambigui della tecno-finanza. Mentre ci s`illudeva sulle virtù della Borsa ai fini dello sviluppo, le banche hanno sostituito il credito industriale con quello a breve, con il leasing e le obbligazioni da rinnovare in eterno. La gestione del risparmio fa acqua. Vogliamo ripartire dalle virtù della legge bancaria de11936 per avviare iniziative nuove nel quadro dell`Unione bancaria europea? Il partito. I partiti senza leader non esistono, sia che il leader derivi da elezioni o da plebisciti sia che si cinga da solo la corona grazie al carisma e/o al denaro. Ma possono esistere leader senza partiti a partecipazione democratica? Le esperienze di Pdl, M5S, Idv, Scelta civica, Lista Ingroia dovrebbero far riflettere. I partiti possono operare come puri comitati elettorali in regimi presidenziali con fortissimi contrappesi istituzionali, come negli Usa. In tali contesti perde senso anche il finanziamento pubblico. I regimi parlamentare o semipresidenziali europei si fondano su partiti organizzati, per lo più finanziati dallo Stato. Cartina di tornasole. Come si deve finanziare un partito nell`Italia di oggi, con le istituzioni che ha? Posto un dovere di trasparenza, con donazioni private di importo libero o limitato, con il finanziamento pubblico diretto attuale o con forme miste, dove quella statale sia indiretta e, dati i vincoli di finanza pubblica, comunque orientata dai simpatizzanti?

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