‘Davvero non riesco a comprendere il senso delle parole del capogruppo della Camera Speranza in merito alla vicenda riguardante la ineleggibilità di Berlusconi. Rispetto il suo lavoro di capogruppo e so che ha tanti problemi nella guida del gruppo. Ma a maggior ragione, mi chiedo perché non si concentri sul suo impegnativo lavoro, affinché anche noi possiamo fare il nostro senza incursioni, forzature politiciste e tatticismi. Non si avvertiva proprio, in queste complicate giornate, la necessità di una sua posizione su una vicenda sulla quale stiamo lavorando al Senato con estrema serietà. Non mi risulta che su argomenti di questa natura ci sia una posizione precostituita del Pd e, caso mai fosse stata decisa, quando è dove si sarebbe discussa e da chi nel Pd?’. Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, vicepresidente della Giunta per le elezioni e le immunità parlamentari del Senato.
‘I componenti della giunta per le elezioni e le immunità parlamentari del Senato – prosegue Stefania Pezzopane – stanno svolgendo un impegnativo lavoro, di conoscenza e approfondimento della questione. Lo stesso relatore Augello non considera i precedenti giuridicamente vincolanti nella sua relazione. Nessuno di noi intende affrontare la questione con pregiudizi o con un approccio esclusivamente politico, ne deriverebbe infatti un’alterazione gravissima dei compiti della giunta. Noi ci dobbiamo limitare ad un’attenta osservazione dei fatti e ad un’attenta lettura dei documenti istruttori, compresi nuovi atti di cui è stato chiesto ieri da Casson ed altri l’acquisizione. Quella sulla eleggibilità o l’ineleggibilità non può e non deve essere una posizione dettata dall’esterno della giunta, ma dal profondo convincimento dei senatori componenti che andranno ad esprimere il loro voto in giunta. In questi giorni ognuno di noi ha ricevuto migliaia di mail, lettere, sms, twitter sulla vicenda. Una pressione assurda, come indebite sono posizioni che non tengono conto e non rispettano l’intelligenza ed il rigore di tanti di noi. Se il Pd vuole assumere una posizione ufficiale, venendo meno al principio del voto libero e di coscienza spesso citato a proposito di questa specifica vicenda, a cominciare dal capogruppo al Senato Luigi Zanda, è necessario riunirci e far partecipare alla discussione chi dovrà votare. I primi a dover far capire che l’Italia non può parlare solo di Berlusconi siamo noi del Pd, che invece ne sembriamo ossessionati. Nessuna ossessione, nessun pregiudizio, ma consapevolezza del delicato momento politico. Per decidere occorre solo contestualmente conoscenza delle carte e degli aspetti giuridici della questione, approfondire la normativa, verificare le concessioni e o le autorizzazioni, approfondire la sentenza Mediaset. E’ tutto quello che dobbiamo fare, e farlo senza pregiudizi, considerando tutti i cittadini uguali di fronte alla legge. Questo ho imparato a scuola e nel mio primo partito, a questo non intendo rinunciare mai. Lavoreremo seriamente per applicare una legge vigente dal 57 e che comunque va cambiata, adeguata ai tempi e alle nuove complesse fattispecie di incompatibilità e migliorata, non a caso Mucchetti e Zanda hanno già presentato da tempo un disegno di legge in materia. Quanto alla Cassazione, aspettiamo con rispetto le decisioni pronti semplicemente, quando arriveranno, a prenderne atto’.

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